Il governo del cambiamento nasce il 4 Marzo 2018 secondo un piano che nessuno degli eletti, tanto meno gli Italiani che l’hanno votato sono chiamati a conoscerne i retroscena.

A parte la   protesta che ha interrotto il protagonismo e l’egemonia di Renzi, non ha mandato a casa però buona parte della nomenclatura politica del centro sinistra che oggi siede, assieme agli altri  in parlamento grazie ad una legge elettorale scellerata di cui anche chi la contestava ne ha goduto i frutti. Nessuno poteva pensare che il M5S sarebbe finito preda tra le grinfie di Salvini e dei suoi sgherri specialmente dopo i vaf- day di Grillo & company che preannunciavano una rivoluzione sia culturale- sociale  che politica, la realtà è che a vincere è stato il disprezzo - l’odio di Grillo per la sinistra. A distanza di 5 mesi viviamo in un governo da romanzo criminale dove Salvini (Don Rodrigo) Di Maio (l’innominato) Toninelli (il Griso) e Conte (Don Abbondio) questo ultimo strumento nelle mani degli oppressori: Di Maio- Salvini che giorno dopo giorno fanno a gara a chi la spara più grossa, mai un periodo di tregua, giornalmente sui giornali, in tv, sui social o con dei self a farsi guerra come 2 capi banda contrapposti, due rivali, due bulli nello stesso governo per assicurarsi che uno non sia secondo all’altro. Due sgherri impegnati in un duello che potrebbe sfociare in rissa da un momento all’altro, oscurando nei fatti “l’intruso” Conte che simile a Don Abbondio rappresenta il debole, l’oppresso – schiacciato dal protagonismo dei 2. Le figure di Di Maio, Conte e Toninelli, servono più che altro come immagine per dare dimostrazione del potere effettivo di Salvini e dei suoi. Salvini, fa la voce grossa con i deboli anziché arginare la criminalità organizzata. Tutti e tre ( Di Maio- Toninelli e Conte) si sono messi sotto l’ala protettiva di Salvini con il beneplacito di Grillo e della Casaleggio & Associati. Salvini, al pari di Don Rodrigo vive nel crimine, la sua malvagità non conosce limite. Con le sue tesi razziste non si fa scrupoli nel commettere ingiustizie verso i deboli, di pessimo carattere, spaccone e capo nei fatti di una organizzazione chiamata il governo del cambiamento. I leghisti del Sud, quelli della prima ora, meglio i rampanti saliti sul carro del vincitore, compreso il gruppo di Corigliano, non dimentichino quando Salvini- Bossi e tutta la lega definivano i meridionali: Fannulloni geneticamente parassiti e che puzzavano. Salvini e assieme a lui tanti altri dovrebbero ritornare a scuola e sapere che il Sud è stato sfruttato a vantaggio del Nord, in particolare Salvini ignora che il cosiddetto triangolo industriale “Torino- Milano- Genova” si è potuto sviluppare economicamente sottraendo risorse al meridione. Se le sparate di Salvini hanno vita facile è perché i deputati e senatori del Sud (compreso i locali) come in passato rappresentano i loro interessi, ignorando spesso le istanze della popolazione e le esigenze del Sud.  Ed i parlamentari del Sud eletti nel M5S (ad iniziare dai Coriglianesi-Rossanesi) cosa fanno ? Possibile mai che che continuino a “sottostare” ai dettami dei capi che impediscono loro di dare giudizi, fare commenti, esprimere in poche parole le proprie opinioni su una situazione politica abbastanza delicata e sarebbe giusto, secondo noi che i rappresentanti calabresi del M5S chiarissero a chi li ha eletti cosa sta succedendo ? Invece silenzio e acquiescenza al volere del capo. Riteniamo che questo atteggiamento sia irriguardoso nei confronti di chi ha creduto nel messaggio dei grillini.  A questo quadro multicolore, si aggiunga la figura di dominus di Casaleggio JR e Beppe grillo e la frittata, come le tante altre del governo a guida centro sinistra è bella e pronta. Non si critica impunemente seppure in forma traslata, il leader maximo, al secolo Beppe Grillo. E non si mette in discussione il verbo che è presso la premiata Casaleggio & Associati. Per una sorta di legge del contrappasso proprio da new entry,il cerchio magico di Renziana e Boschiniana memoria è stato destituito, sostituito dalla Casaleggio & Associati che è diventata altro rispetto ad una comune società di consulenza e comunicazione. In parole povere, da un padrone(RENZI) siamo passati al servizio di più padroni, o meglio:dalla brace alla padella, il che vuol dire che alla fine(speriamo di no) non cambierà niente.

 

Movimento centro storico- Corigliano Calabro-  Giorgio Luzzi

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