Sono passati ormai due mesi e mezzo dall'insediamento del Commissario Bagnato, un periodo nel quale riteniamo si sia intrattenuta una opportuna interlocuzione istituzionale anche per lasciare il tempo al Commissario di ambientarsi e comprendere la complessità del processo di fusione in corso.
In questo periodo per altro, legittimamente, lo stesso commissario ha deciso di attorniarsi di una serie di sub-commissari, uno praticamente per ogni settore: un dispiegamento di risorse umane che deve corrispondere ad un aumento della qualità dell'azione amministrativa. L'interlocuzione istituzionale e l'apertura al confronto ci auguriamo continui a lungo, ma queste non possono rimanere nel chiuso degli uffici e nel solco dell'ipocrisia, due caratteristiche che non ci appartengono. È giusto, dunque, che i cittadini sappiano che nelle settimane scorse è stato chiesto al Commissario un chiarimento rispetto alla possibilità che il nuovo Comune, o meglio il Consiglio Comunale di cui egli fa le veci, possa dare parere favorevole all'insediamento di un nuovo impianto di produzione di energia elettrica in località Sant'Irene, ovvero tra le due aree urbane di Corigliano e Rossano, ad una curva di distanza dal luogo in cui dovrà sorgere il nuovo ospedale. Come abbiamo già sottolineato per quanto riguarda la questione Enel, storicamente le fasi commissariali risultano particolarmente prolifiche per l'insediamento di presidi industriali sui nostri territori, ma il Commissario Bagnato – in occasione di un nostro incontro – ha espresso con estrema chiarezza la propria contrarietà all'idea di dare il proprio parere favorevole all'impianto. Tanto ci è bastato per rimanere tranquilli fino alla delibera di Consiglio Comunale con la quale il commissario, prendendo atto della relazione tecnica degli uffici comunali, trasmette alla ragione un atto nel quale stabilisce che l'impianto “potrebbe risultare incompatibile sotto l'aspetto ambientale e sanitario, con le previsioni urbanistiche/edilizie nella zona di Insiti, quale punto strategico di congiunzione dei due comuni”. Potrebbe!? Non conosciamo quali possano essere gli effetti di una delibera che recita che un impianto “potrebbe essere incompatibile”, speriamo di sbagliarci ritenendo che si traduca in un “fate ciò che vi pare”, ma certamente questa non rappresenta né la posizione chiara richiesta né la posizione espressa durante l'incontro. Non intendiamo essere catastrofici né allarmisti, ma ci aspettiamo che l'amministrazione commissariale chiarisca immediatamente, pubblicamente e formalmente alla Regione, quale sia la posizione del Comune di Corigliano-Rossano relativa a questa vicenda. Nel caso in cui questa ritenga opportuno rivedere l'assetto anche urbanistico della fusione tra Rossano e Corigliano, lo faccia aprendo un dibattito pubblico ed interessando i vari soggetti interessati alla tutela del territorio e dell'economia locale. È evidente che una posizione di questo tipo potrebbe rendere necessaria l'apertura di una vertenza politica e sociale che miri alla tutela degli interessi collettivi della comunità di Corigliano-Rossano. Potrebbe.
Flavio Stasi - Portavoce Movimento Corigliano-Rossano Pulita