Piano Strutturale Associato (PSA) della Sibaritide, sconcertano le affermazioni assurde, le posizioni prive di ogni e qualsiasi fondamento e le rivendicazioni fuori luogo in merito a quella che era e rimane una mera e doverosa comunicazione istituzionale e di servizio della Giunta Municipale sulla conclusione del procedimento prima dell’adozione, dopo 11 anni, di quello strumento urbanistico.

È quanto precisa l’Amministrazione Comunale sottolineando quanto segue: 1. nessuna modifica al PSA è mai intervenuta nel corso dell’Esecutivo guidato da Stefano MASCARO; 2. i contenuti del PSA sono quelli confezionati a chiusura della conferenza di pianificazione svoltasi nell’ottobre del 2015, sotto la Giunta guidata dall’ex Sindaco Giuseppe ANTONIOTTI; 3. la riapertura dei lavori della conferenza, nell’aprile 2017, è servita soltanto per recepire le osservazioni formulate dai partecipati all’organismo e successivamente per prendere atto e recepire pareri vincolanti ed obbligatori, da parte dei soggetti istituzionali componenti la conferenza di pianificazione, l’ultimo dei quali è pervenuto lo scorso 7 marzo 2018 dal Dipartimento Regionale Lavori Pubblici (ex Genio Civile); 4. tempestivamente convocata in data 11 marzo scorso, proprio per recepire le ultime osservazioni pervenute, la Cabina di Regia del PSA, regolarmente tenutasi lo scorso 15 marzo, non ha fatto altro che prendere atto della chiusura dell’iter; 5. in questi mesi, alla presenza dell’architetto Sandra VECCHIETTI redattrice della parte urbanistica del PSA, si sono tenute due riunioni di commissione urbanistica che sono state eccezionalmente aperte a tutti i consiglieri; 6. tutta la documentazione è sempre stata a disposizione dell’Ufficio del Piano e di tutti i consiglieri comunali di tutti e cinque i comuni coinvolti; 7. con l’adozione (e non l’approvazione, come erroneamente sostiene qualche consigliere che disconosce evidentemente la materia) da parte dei rispettivi Consigli Comunali si aprirà la fase del procedimento aperto alla partecipazione civica attraverso le osservazioni e, soprattutto, scatteranno le misure di salvaguardia tese a tutelare il territorio così come disegnato dallo strumento urbanistico fino alla sua approvazione; 8. che l’adozione sia un atto dovuto è confermato dal fatto che, in mancanza, scattano i poteri sostitutivi della Regione Calabria con la nomina di un commissario ad acta; 9. chiusosi un lungo iter che è stato di natura sia politica che tecnica, durato circa 11 anni, che ha visto alternarsi diversi sindaci ed amministrazioni comunali e nel quale vi sono stati documentati momenti di partecipazione e di ascolto in tutti i territori coinvolti, non resta adesso – lo si ribadisce nella massima trasparenza e corretta istituzionale – che l’adozione da parte dei consigli comunali la cui convocazione (è ridicolo parlare di colpo di mano!) non spetta alla Giunta Municipale. 

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