“Morire a vent'anni perchè qualcuno ti ha mandato a morire sul fronte russo è veramente disumano”. È questa la frase più ricorrente che i soliti pacifisti nostrani (tutti ovviamente di sinistra) tirano fuori dal loro logoro repertorio a cui ormai siamo abituati.

E con ciò, conciliano il loro amore per la pace con la certezza che le guerre sono solo il nefasto patrimonio di una cultura di destra. Ti verrebbe di rispondere: “Vuoi mettere invece se muori sul fronte finlandese per rubare alla Finlandia l'istmo della Carelia o la penisola di Cola perchè così, al Cremlino ha deciso un “pacifista con i baffi” che, oltre ad essere di sinistra, era anche, mostruosamente, sinistro”. Se accetti la sfida, lo dici e, poi, visto che ci sei ricordi all’incauto pacifista come cominciò quella carneficina che fu la seconda Guerra Mondiale. Quando la Germania di Hitler invase la Polonia, le democrazie occidentali, Inghilterra e Francia in testa, insorsero a difesa della maltrattata POLONIA e dichiararono guerra alla Germania. Però, dopo poche settimane, la stessa POLONIA, subì l’analoga invasione da oriente, da parte di quella “pacifista” potenza che era l’Unione Sovietica, che partecipò, insieme con la Germania, alla spartizione della Polonia, a seguito dell’infame Patto MOLOTOV- RIBBENTROPP. E le democrazie occidentali non pensarono minimamente di dichiarare guerra all’URSS. Cioè, morire sul fronte occidentale era un’infamia, mentre morire sul fronte orientale era normale. E la Polonia, oltre a sopportare le le feroci rappresaglie tedesche, dovette subire la ferocia sovietica che non esitò a decimare l’esercito polacco, con episodi di ferocia inaudita, come la strage di 10.000 ufficiali polacchi trucidati e buttati nella malfamata FOSSA DI KATIN. Ma poi, che importa, tanto, di li a poco, i belligeranti democratici faranno alleanza, con i guerrafondai sovietici che, a guerra finita, verranno premiati con ulteriori benefici territoriali, asservendo tutta l’Europa orientale, prima fra tutte proprio la Polonia, per la cui liberazione si era scatenata LA SECONDA GUERRRA MONDIALE. E ci vollero ben 60 anni perchè quell’abuso e quel sopruso cessassero. Ma quella guerra passa come guerra di …LIBERAZIONE. E quello fu un morire eroico e senza rimpianti. Come morire a STALINGRADO, in quella macelleria che costò vite umane che non contavano un “copeco”, perchè due pazzi sfrenati, Stalin e Hitler, si giocavano il tutto per tutte per dimostrare chi era più duro. Conta solo che Stalin ne uscì vittorioso e quell'immane tragedia, che fu il comunismo, invece di finire nel 1942 si prolungò fino al 1990, con un ritardo storico di oltre un 50 anni, e con una ulteriore sequenza di morti, di sofferenze, di deportazioni, di fame,  di miseria, di privazioni, inflitte alle popolazioni occupate e, beninteso, anche al tutti i malcapitati popoli dell’Unione Sovietica che subirono quelle malefiche carestie alimentari che caratterizzarono l’economia di Stato. E non ti dico che bello morire sotto i bombardamenti alleati, come a Dresda, in una città dove non vi erano, nel modo più assoluto, insediamenti militari, o fabbriche di armi o di prodotti strategici funzionali al conflitto, o alcunchè che potesse essere di supporto alla guerra in atto. Fu una strage consapevole, mirata soltanto a sfiancare la resistenza di un popolo, senza alcun risvolto utile alla strategia bellica. E non ti dico i mitragliamenti anche a singoli e pacifici ciclisti o pedoni, su viottoli di campagna, che se avvistati dagli aerei alleati, diventavano oggetto di tiro a segno. E non ti dico di quel convoglio di bombardieri americani, destinato a bombardare un obiettivo strategico a Nord di Milano, che sbagliò la rotta e fu costretto, ormai, a ritirarsi, ma il capo squadriglia, pensò bene, di fare, comunque, qualcosa e, che cosa fece ? Diede ordine a tutto il convoglio di scaricare le bombe a Gorla, in pieno abitato di Milano. Risultato: centrarono una delle più popolose scuole elementari di Milano. I morti furono migliaia, in maggioranza bambini. Raccontava un mio cugino che, nel 1942, a Trapani, dove prestava servizio nella contraerea, fu abbattuto un aereo americano. Il pilota si salvò col paracadute, e l'aereo cadde e non esplose. Quando fu catturato, il pilota era ubriaco, e nella cabina fu trovata una cassa con bottiglie di Wiskey. E le foibe, dove i cadaveri si contano a metri cubi, come differenza tra Il volume di "prima della cura" titina ed il volume del "dopo cura" titino, dove dobbiamo metterle, e su quale conto attribuirle? E gli stupri e gli ammazzamenti delle truppe marocchine agli ordini del generale francese Juin, su quale conto li mettiamo, su quello di CLARETTA PETACCI ? E le donne violentate? E le vecchie ottantenni violentate? E gli uomini violentati? E i vecchi violentati? E le bambine e i bambini violentati? Ed i sacerdoti violentati? E la morte del partigiano cattolico Pasolini, fratello di Pierpaolo, a chi la vogliamo attribuire, se non ai partigiani comunisti della Brigata Garibaldi? A consuntivo di tutto non resta che prendere in considerazione quell’antico proverbio francese : “ à la guerre, come á la guerre” per cui, non vi sono mai belligeranti buoni, e belligeranti cattivi. IL PIÙ PULITO C’HA LA ROGNA.

Ernesto SCURA

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