di Cristian Fiorentino
La tanto attesa data è arrivata. Il 15 dicembre 2024, infatti, sarà un giorno storico per la diocesi di Rossano-Cariati e nella fattispecie per la vicaria di Corigliano.
La nuova e affascinante chiesa e l’avveniristico complesso parrocchiale, sito allo scalo cittadino in contrada San Francesco d’Assisi e finanziato in primis dalla Conferenza Episcopale Italiana con i fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica e altre donazioni, domenica prossima avranno il primo atto ufficiale attraverso la consacrazione. Nel corso della solenne concelebrazione l'Arcivescovo Monsignor Maurizio Aloise dedicherà la chiesa di San Giovanni XXIII.
Grande e desiderato “Momento di Grazia” che sarà vissuto alla presenza del parroco Don Tonino Longobucco e dei vice-parroci Don Agostino Stasi e Don Domenico Simari, dei parroci del resto dell’Unità pastorale dello scalo e dei numerosi parrocchiani. “Giornata di festa per l’intera Arcidiocesi- si legge nella nota della diocesi poiché l’apertura di una nuova sede parrocchiale rappresenta la prima esperienza di Chiesa che un fedele incontra: essa è incontro, ascolto, condivisione, ma anche luogo di comunione con il Signore attraverso l'Eucaristia". Il programma prevede l’avvio della processione dalla vecchia chiesa, alle ore 17:30, per giungere alla nuova, situata nelle zone limitrofe.
Dinanzi al sagrato avverrà il conferimento delle chiavi nelle mani dell’Arcivescovo che aprirà ufficialmente il portone principale. A seguire sarà officiato il rito della dedicazione della nuova chiesa e la Celebrazione Eucaristica. A margine si proseguirà con la benedizione di tutti i locali dell’ampia struttura parrocchiale. Struttura che comprende oltre alla chiesa anche una casa canonica e i locali per le attività, tra cui la sala pastorale e quindici aule didattiche per la catechesi e non solo. Ideazione multiforme che si offre alla città come struttura aperta e punto di riferimento spirituale del nuovo centro urbano.
La posa della prima pietra e l’apertura simbolica del cantiere avvennero domenica 26 giugno 2016 alla presenza dell’allora Monsignor Giuseppe Satriano, oggi Arcivescovo metropolita di Bari-Bitonto, e dell’allora parroco Don Francesco Agrippino. Anche all’epoca ci fu la processione con la statua di Santo Giovanni XXIII sul terreno indicato per il nuovo complesso e la benedizione dell’area di Monsignor G. Satriano. E dopo otto anni e nonostante qualche ritardo, dovuto soprattutto agli anni della pandemia, la nuova costruzione è sorta nel giovane ed espansivo quartiere coriglianese.
E se allora l’evento ricadde nell’anno Giubilare della Misericordia, indetto in occasione dei 50 anni dalla fine del Concilio Vaticano II e tanto auspicato proprio da Giovanni XXIII, l’inaugurazione di nuova chiesa e struttura ricadrà alla vigilia del Giubileo del 2025. Segni indicativi e interpretativi da leggere attraverso le famose “Dioincidenze”, come amava definirle Don Tonino Bello, e che appaiono nitide nelle indicazioni di chi la chiesa e l’intero complesso lo ha ideato. Dall’estro e dall’ingegno dell’architetto Antonio Aprelino, in effetti, ha preso vita la progettazione della chiesa “S. Giovanni XXIII” che, come lo stesso prezioso professionista coriglianese ha spiegato:
“Si rifà alle indicazioni proprio del Concilio Vaticano II accompagnate dalla sintesi dei testi biblici sacri, vecchio e nuovo testamento, compreso il libro ad hoc che servirà per la benedizione degli oli e la dedicazione della chiesa degli altari attraverso una speciale preghiera. Proprio il Concilio Vaticano II ha tracciato le regole per la costruzione delle nuove chiese. Progetto della nuova chiesa S. Giovanni XXIII all’insegna di una geometria semplice legata ad un simbolismo Sacro e teologico con un aula di forma circolare dentro un rettangolo che evidenzia i poli liturgici: la porta “Ego Sum Ostium”( Io Sono la Porta” come disse Gesù), con una forma strombata alta dieci metri; a destra presente il battistero con il fonte battesimale e a sinistra la penitenzieria con il confessionale; l’altare sopra il presbiterio circolare e con l’altare, l'ambone e la sedia dentro l’aula; l’assemblea del popolo riunito in modo circumstante, intorno all’altare, che simboleggia Cristo che abbraccia i fedeli in tutte le direzioni; nella parte alta vi è un grande ostensorio che proietta attraverso cielo e luce, secondo il mutare delle ore, una grande croce lungo la linea del presbiterio nel punto dell’onfalos dove umano e divino si incontrano sulla terra.
Geometria come linea di costruzione per il valore della luce connesso alla liturgia con annessa scelta dei materiali. Luce scelta fondamentale che ha guidato tutto il progetto nelle due forme: colorata, in quella naturale nelle vetrate cocomo al vetro cattedrale che accompagna le opere dalle cattedrali gotiche ad oggi, e il vetro neutro e trasparente che si ammirano nella loro originale natura e indica il trascorrere del tempo. Le forme sono contemporanee secondo tecniche e tecnologie moderne identificabili nell’edificio di culto in tutti i suoi elementi presenti all’interno, compresa la “Cappella” feriale. “Cappella” feriale con una grande croce che accoglie i fedeli che entrano in chiesa anche per una sola preghiera personale”. L’architetto Domenico Celestino e l’ingegnere Gianluca Straface hanno costituito il resto dell’equipe che ha progettato l’intera struttura dove hanno lavorato diverse ditte e tanti operai. L’angolo del coro sarà alla sinistra dell’altare principale mentre in questi giorni e ore si limano i dettagli affinché siano curati tutti i particolari del caso. Frattanto, la macchina organizzativa prosegue spedita grazie al contributo anche di diverse parrocchiane e volontari. L’affanno degli ultimi preparativi si mitiga con la gioia, l’attesa e l’entusiasmo per la dedicazione della parrocchia a S. Giovanni XXIII, al secolo Giuseppe Angelo Roncalli, conosciuto anche come il “Papa Buono” e del “Discorso alla Luna”. Attesa per l’occasione una nutrita partecipazione di fedeli nonché di autorità. Il tutto mentre il sogno coltivato fin dagli anni ’80 dal primo parroco della parrocchia S. Giovanni XXIII, Don Vincenzo Longo, di vedere e avere una grande chiesa con annessi ampi spazi per le attività dedicate a bambini e giovani, va avverandosi e domenica 15 dicembre 2024 sarà solo la prima pagina di una storia che proseguirà tra Fede e nuove mete da perseguire.