di Cristian Fiorentino
La comunità parrocchiale “San Giovanni XXIII” ha diffuso, in questi giorni, il proprio programma di Natale 2023. La chiesa dello scalo coriglianese del parroco Don Tonino Longobucco e del vice Don Agostino Stasi, ha ufficializzato le cerimonie che caratterizzeranno le prossime settimane natalizie.
Dopo l’inizio dell’Avvento lo scorso 3 dicembre, il 6 si è vissuto un momento conviviale all’insegna della degustazione dei dolci tipici e l’8 è stata venerata Maria Immacolata Concezione. Nella giornata della memoria liturgica di Santa Lucia, il 13 dicembre, è stato invece inaugurato e benedetto il presepe all’interno della chiesa, allestito dal maestro Pietro Graziano. Sabato 16 dicembre inizierà la “Novena di Natale” con alle 17:30 la “Coroncina a Gesù Bambino” e alle 18 la Santa Messa e Novena. Liturgia quest’ultima che si officia, in effetti, nei nove giorni precedenti la solennità del Natale e abbraccia vari testi che desiderano aiutare i fedeli alla preparazione spirituale alla festa della nascita di Gesù. Domenica 17 dicembre, le Sante Messe saranno alle 8:30, alle 11 e alle 19 la Celebrazione Eucaristica accoglierà la “Luce della Pace” scortata e portata dal gruppo Scout. In tutte le Messe del 17 dicembre è prevista la benedizione dei Bambinelli domestici. Alle 20:30 in programma anche l’atteso concerto del coro “Fughe Armoniche”. Dal 18 al 23 dicembre l’iter delle funzioni sarà molto lineare con l’Adorazione Eucaristica alle 17, la Coroncina a Gesù Bambino alle 17:30 e la S. Messa e Novena di Natale alle 18. Domenica 24 dicembre le Celebrazioni saranno alle 8:30 e alle 11 e alle 23 veglia e Santa Messa della notte di Natale. Lunedì 25 dicembre le Sante Messe saranno alle 11 e 19. Da martedì 26 a sabato 30 dicembre previsto alle 17:30 il Santo Rosario e alle 18 la S. Messa. Domenica il 31 dicembre alle 8:30 e alle 11 le Celebrazioni e alle 18:30 Adorazione Eucaristica e il canto del Te Deum come ringraziamento al Signore dell’anno concluso. Lunedì 1° dicembre le Celebrazioni saranno alle 11 e alle 19. Sabato 6 gennaio Celebrazioni Eucaristiche alle 8:30, 11 e 19. A seguire l’arrivo della befana per i ragazzi in parrocchia. Domenica 7 gennaio, sempre alle 8:30, 11 e 19 le Sante Messe e alle 20:30 il concerto del coro parrocchiale “Semina la Pace”. Sarà possibile, secondo la disponibilità dei sacerdoti, anche accostarsi al sacramento della Confessione. Programma di Natale 2023 ben articolato per i parrocchiani, adulti e giovani, della “San Giovanni XXIII” che con spiritualità, partecipazione e condivisione potranno vivere i prossimi e intensi giorni di festività.
Origini, storia, significato e tradizioni della Novena di Natale
«La Novena del Santo Natale- si legge nei cenni storici- è stata eseguita per la prima volta in una casa dei missionari vincenziani di Torino nel Natale del 1720, nella chiesa dell'Immacolata, di fianco al convitto ecclesiastico che i missionari gestivano per la formazione del clero. Fra i missionari stimati vi era il padre Carlo Antonio Vacchetta, maestro di sacre cerimonie e prefetto della chiesa e del canto.
Amico e frequentatore della casa dei missionari era il beato Sebastiano Valfré. Entrambi avevano una particolare pietà verso l'umanità di Gesù e ne propagavano la devozione invitando i fedeli a contemplare e ad adorare il mistero dell'Incarnazione e della Natività di Cristo. È in questo ambiente particolarmente attento a vivere liturgicamente il Mistero di Gesù, Verbo Incarnato, che fu scritta e per la prima volta eseguita in canto la Novena di Natale. La tradizione attribuisce a padre Vacchetta la redazione dei testi e della musica. Grazie alle missioni popolari portate avanti dai vincenziani, la Novena fu diffusa in Piemonte e in tutta Italia. La diffusione fu facilitata dal fascino del suo canto e dalla semplicità della melodia. Ad aiutare la devozione e la diffusione fu Gabriella Marolles delle Lanze, marchesa di Caluso. Questa, che aveva vissuto una giovinezza spensierata, e si era sposata prima con Carlo Agostino di Sale delle Lanze, e poi con il marchese di Saluzzo, rimasta vedova, e venuta ad abitare nei pressi della casa dei vincenziani di Torino, scelse come direttore spirituale il superiore, padre Domenico Amosso. E frequentando la chiesa dell'Immacolata restò particolarmente commossa dalle funzioni di preparazione al Natale, per cui stabilì nelle sue disposizioni testamentarie che si facesse "ogni anno et in perpetuo la suddetta Novena". Le profezie della nascita di Gesù furono tratte da brani dell'Antico Testamento e particolarmente dal profeta Isaia. In esse è espresso non solo il profondo desiderio messianico dell'Antico Testamento con il desiderio che Dio si faccia presente sulla terra, ma in maniera espressiva viene cantata la supplica per la venuta di Gesù, l'eterno Presente nella storia degli uomini. Varie sono le metafore che alimentano la gioia dell'attesa nella Novena: Gesù verrà come luce, come pace, come rugiada, come dolcezza, come novità, come Re potente, come dominatore universale, come bambino, come Signore giusto. La Novena vuole suscitare un atteggiamento nel credente: fermarsi ad adorarLo. La novena di Natale, pur non essendo "preghiera ufficiale" della Chiesa, costituisce un momento molto significativo nella vita delle nostre comunità cristiane. Proprio perché non è una preghiera ufficiale- concludono le note- essa può essere realizzata secondo diverse usanze, ma un indiscusso "primato" spetta alla novena tradizionale, nella notissima melodia gregoriana nata sul testo latino ma diffusa anche nella versione italiana curata dai monaci benedettini di Subiaco».