di Salvatore Martino

Francesco di Paola, santo e taumaturgo calabrese, venerato, stimato, e amato in tutto il mondo per il suo stile di vita e per le sue opere, è universalmente riconosciuto come il santo della povertà, della solidarietà e della fratellanza.

La scelta di vivere in solitudine, nell’indigenza, col solo ausilio della preghiera e dell’amore per il prossimo, lo fece diventare grande punto di riferimento umano, morale, e spirituale, non solo per gli umili, ma per tutti coloro che riconoscevano in lui prestigio morale e sapienza spirituale. Di carattere schietto, e sinceramente radicato nel Vangelo, non esitò mai a schierarsi contro il male che c’era nel mondo, denunciando ingiustizie, meschinità, e soprusi, indipendentemente da chi le commetteva. Se fosse stato dei nostri, in questo tempo di così grande confusione e degrado, non avrebbe esitato un solo istante a richiamare in maniera perentoria, come soleva fare, coloro che stanno conducendo questo mondo verso la distruzione e coloro che fanno finta di non accorgersene. Se gli uomini di questo tempo provassero a seguire il suo esempio, il mondo si troverebbe, sicuramente, in mani migliori.

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