Di Alfonso Pietro Caravetta
In democrazia vi è un principio fondamentale che è quello di esprimere attraverso referendum una volontà popolare. La classe politica qualunque sia il risultato dovrà tenerne conto o si determinerà una frattura insanabile tra rappresentanza politica e l'elettorato o cittadinanza. Aver superato il quorum per richiedere attraverso un nuovo referendum di ritornare all'autonomia rientra in quell' alveo democratico che definisce lo stato civile di una comunità. Qualunque sarà il risultato non offrirà la soluzione alla questione della Città unica. Condivido ancora una volta Il pensiero di Stefano Mascaro ex sindaco di Rossano ovvero che per un progetto così ardito di fusione vi era necessità di chiamare al governo della Città le migliori energie ed intelligenze, dare vita ad una sorta di Costituente. Le ragioni di un fallimento di un'opera di fatto non risiedono nell'idea ma nel processo esecutivo, dalla progettazione alla realizzazione. Di per sé, quindi, l'idea di realizzare una Città unica è una sfida politica e di capacità amministrative da fare tremare i polsi. Ma lo stesso vale per chi essendo stato eletto a Sindaco ha determinato le sue politiche verso una Città normale. Cosa voglio dire ? Semplicemente che in arte pittorica, ad esempio, non è il soggetto o il genere scelto a determinare la qualità del dipinto ma il talento del pittore. Che sia una Natura morta o un Giudizio universale l'artista può rappresentarne l'essenza attraverso l'arte così come fecero Caravaggio ed il Buonarroti o al contrario realizzare un'opera di nessun valore poiché di poco valore era il talento del pittore. Chi ha talento può persino fare a meno della tecnica Anzi può esprimere la propria poesia con un solo colore come fecero, Malevic ,Klein , Rothko, Fontana, Burri, Manzoni ect. Le opere dell'ingegno umano si caratterizzano sempre per volontà di una intelligenza superiore. Ed è su questo che bisognerà riflettere. Fusione o scissione futura che sia.