di Francesco Caputo
Gent.mo Sig. Naucaro, chi Le scrive è un cittadino, col “vizio”, di scrivere, dell’Area Urbana di Corigliano. Certamente è innegabile il suo impegno, in questi anni, a favore della Società Sportiva A.S.D. Corigliano Calabro Calcio e credo che nessuno può discutere questo.
Rivedere il Corigliano in serie D, “calcare” stadi” come quello di Palermo, Messina, Savoia è un orgoglio non solo per lei ma per tutta la cittadinanza. In queste ultime ore si è creata un querelle tra lei ed il gruppo storico della tifoseria biancazzurra, gli Skizzati, che le hanno espresso dissensi e disappunto per la sua volontà di cambiare il nome della squadra e portare la stessa, a giocare allo “Stefano Rizzo” di Rossano. Presidente, il Corigliano appartiene al territorio di Corigliano, ai “coriglianesi”, certo lei “caccia i soldi”e posso capire il suo stato d’animo dopo gli atti vandalici verso la stadio, ma non cancelli la storia gloriosa del Corigliano. Il “Brillia” deve continuare ad essere la casa dell’Asd Corigliano Calabro Calcio e dei suoi tifosi, che negli anni, non hanno mai fatto mancare il loro sostegno, soprattutto quando si faceva fatica in Promozione o come quando gli stessi Skizzati scesero in campo a difesa del titolo del Corigliano Calcio, a rischio fallimento. Anche gli amici di Rossano non gradirebbero vedere il loro stadio “invaso” dai cosiddetti rivali storici. Non si può cancellare una storia, la memoria, dai dirigenti, tra i quali mio padre, ai calciatori, ai tifosi, in modo particolare Paolo e Vincenzo e a tutti gli amanti dei colori biancoazzurri. Ci ripensi Presidente, Corigliano è nel cuore dei coriglianesi, in fondo è solo un gioco ma è anche un vortice di emozioni. Forza Asd Corigliano Calabro Calcio!