di Mario Gallina
Schiavonea è sempre stato un pianeta a parte, orgogliosa, menefreghista e racchiusa gelosamente in sé stessa, preoccupata solo dei suoi interessi legati alla pesca ed alle problematiche ad essa collegate!
Chiusa verso la terra ed aperta verso il mare, come tutte le città marinare, se fosse stato possibile Schiavonea avrebbe eretto un muro verso Corigliano, con la quale è sempre stata legata da una sorta di amore/odio, con solo una strada aperta per portare fuori il pescato: quello che succedeva nell'entroterra non ha mai coinvolto più di tanto Schiavonea. Si svegliava solo quando in occasione delle tornate elettorali si presentava il candidato di turno di Schiavonea, la vogliamo dire tutta? Schiavonea ha sempre determinato con i suoi voti e suoi uomini la politica di Corigliano salvo poi a prenderne le distanze perché mai niente le andava bene, nemmeno quando il sindaco era figlio di Schiavonea o viveva a Schiavonea! Ugualmente è successo con il referendum per la fusione, Schiavonea è stata determinante per fare morire il municipio di Corigliano come se la cosa non toccasse anche lei, consegnandosi nelle mani di Rossano che con Schiavonea non è nemmeno legata da sentimenti storici di amore/odio ma di perfetta indifferenza tranne che per l'interesse verso il porto nel quale però i pescatori sono un opzional secondario, in quanto non rappresentano alcuna economia interessante per Rossano (almeno fino a quando il mercato ittico rimarrà là dov'è oggi) Ecco quello che è cambiato e non ve ne siete ancora resi conto: oggi Schiavonea ha perso il suo ruolo che aveva nel territorio quando Corigliano era Corigliano con la sua Marina, oggi Schiavonea è diventata una mera indistinta frazione del comune Corigliano Rossano, col peso che può avere demograficamente certo, ma nessun peso proveniente dalla sua storia costruita con i suoi legami ancorati nel tempo con "il paese"! Oggi il paese è altra cosa! Sono altri gli uomini e le storie che governano e loro con la Marina di Corigliano non hanno mai avuto nulla in comune né con i vivi né con i morti! Questa è lo stato dell'opera ad oggi, tutto è perso e si sta materializzando e toccando con mano i risultati di questa dannata fusione che tutto cancella e tutto dimentica, non proponendo alcuna delle belle alternative che i venditori di fumo avevano promesso, almeno per noi Coriglianesi comprendendo anche voi in questo numero, non è così per gli altri dall'altra sponda del Cino, che ne cominciano a godere i benefici in termini di rientri economici ed occupazionali! Ci resta solo una possibilità quella di rialzare la testa e tentare di giocarci tutto in una battaglia finale che tenti di restituirci l'AUTONOMIA PERDUTA tornando ad un referendum che ci restituisca libertà ed autonomia noi del Comitato Ritorno Autonomia ci stiamo provando, almeno se dovremo sparire in questa marea,meglio provare a lottare nella speranza di vedere la riva!