di Giuseppe Franzè
Dall’8 d.C. con Ottaviano imperatore, anche la pianura del Crati divenne parte integrante della dodicesima Provincia di Roma, proprio quando questo territorio da anni era ormai egemonizzato da migliaia di veterani romani trasformatisi in abilissimi agricoltori ed allevatori di cavalli.
La pianura del Crati, ed in particolare nel triangolo Cantinella -Schiavonea - Stazione, dove già erano state attuate opere di bonifica, sorsero le ville, piccoli agglomerati attrezzati per una agricoltura avanzata. Quando Traiano nel 98 divenne imperatore di Roma fece realizzare anche la nuova strada jonica Taranto - Reggio Cal., conosciuta con il nome di “La Traiana”, per collegarla a nord con la Benevento – Brindisi (all’epoca, la Calabria era attraversata soltanto dalla Popilia sul versante tirrenico). Tra il 112 ed il 113, lungo la nuova arteria jonica, furono realizzate le “stazioni” di Thurii, Vicesimum -Trebisacce e di Ruskia - Rossano, in considerazione dell’enorme sviluppo economico della pianura del Crati. Anche l’imperatore Adriano (117- 138), sollecitato dai Romani della pianura del Crati, finanziò la riattivazione del porto di Thurio, poi con collegato con La Traiaba, per agevolare l’esportazione di cavalli, olio e vino. Nel 401 Alarico, re dei Visigoti, in marcia verso l’Africa lungo la via Popilia, fu fermato a Reggio e costretto alla ritirata lungo La Traiana jonica. Giunto a Thurio, prima di avviarsi verso Cosenza, Alarico ordinò un capillare rastrellamento di viveri e foraggi. Nel 456, i Vandali, dopo le stragi di Cosenza, invasero la Pianura del Crati e, dopo avere accumulato anche loro ricchi approvvigionamenti, si avviarono verso sud percorrendo la Traiana. Nel 555, i Goti del re Titila inflissero una sonora sconfitta ai Bizantini di Belisario, che dovette arretrare lungo la Traiana, prima verso Crotone e poi verso Messina. Attorno al 571, la Traiana fu amministrata da Longobardi e Bizantini, perché il territorio a nord dell’attuale torrente S. Mauro fece parte della Longobardia, mentre la parte meridionale fece parte della Romània bizantina. Dall’ 827, la Traiana fu percorsa per anni dalle orde saracene, che, sbarcati dalle loro navi, si abbandonavano a devastazioni e ruberie, donne comprese, sino a costringere i Mauresi ad abbandonare la pianura del Crati per rifugiarsi in collina e fondare il casale di Corigliano. Dopo secoli di black-out e dopo il 1806, anno delle stragi francesi a Corigliano, l’antica litoranea jonica, per decisione di re Giuseppe Bonaparte, fu ammodernata, anche con nuovi tracciati, ed assunse il nome di “La Napoleonica”, per diventare, molto più tardi, la SS.106, passando anche per Corigliano lungo l’attuale via Margherita.