di Francesco Caputo

Oggi, 11 ottobre, ricorre la memoria liturgica di san Giovanni XXIII, ricordato da tutti come il Papa buono, firmatario dell’enciclica “Pacem in Terris”, dal Concilio Vaticano II al discorso “alla luna”, delegato Apostolico ad Istanbul in Turchia, proprio lì ,dove il mondo guarda, in questo momento storico, col rischio di un nuovo e terribile conflitto.

Il Papa che attraverso il suo calore umano, il buonumore, la sua esperienza diplomatica conquistò l’affetto di tutto il mondo cattolico e non solo. Fu, inoltre, terziaro francescano e cappellano militare durante la I guerra Mondiale. Patrono dell’esercito, è stato ricordato, nella Celebrazione presso la chiesa romana di Santa Maria in Ara Coeli, da Mons. Santo Marciano, già Arcivescovo di Rossano – Cariati, Ordinario Militare. “Scegliendolo come patrono voi avete confermato quanto l’impegno dei militari italiani sia al servizio della pace” – ha continuato il presule - “Sì Papa Giovanni è proprio ‘uno dei nostri’; è un amico, fin da quando, militare e poi cappellano, ha servito questa Chiesa”. La figura di questo grande santo ha “toccato” anche la nostra terra, infatti si fermò presso il Seminario diocesano di Rossano - Cariati. A lui è stata dedicata e consacrata la Chiesa nella zona di Corigliano, guidata da don Tonino Longobucco, e di recente nomina dell’Arcivescovo Satriano, dal collaboratore parrocchiale don Vincenzo Ferraro. Un amore “da coltivare” verso questa bellissima figura di santità, una figura da scoprire per i giovani, uomo di pace e di bene e come ricordava lui, “il bene deve essere fatto bene”. Buon cammino…

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