di Francesco Caputo
Era un pomeriggio d’inizio settembre, del 2010, quando la Comunità dell’Immacolata di Corigliano ti ha dato il benvenuto.
In questi 9 anni, carissimo don Gino, hai saputo scuoterci, svegliarci, farci ‘riscoprire’ com’è bello essere ‘affamati’ di Dio. Sei stato coraggioso! Hai saputo puntare il dito contro i pregiudizi, contro i mali del nostro tempo, della nostra Città. Hai saputo mantenere l’occhio da osservatore attento ed obiettivo della nostra realtà. Ti sei addentrato, nelle tue omelie, in discorsi scomodi, capaci di stimolare le coscienze dei fedeli. Non era facile iniziare un nuovo ministero in una Comunità guidata per quasi 50 anni da Mons. Flaminio Ruffo, sacerdote amato dall’intera popolazione, ma sei riuscito a guidare e rinnovare la Comunità con garbo pastorale. Benvenuto don Alfredo, ho avuto la fortuna di conoscerti, da piccolo, quando la mia amata Nonna, Maria Le Voci, mi accompagnava in Chiesa dove svolgevo il compito di “chierichetto”, sono sicuro che la tua missione pastorale continuerà a toccare i cuori e le vite di questa parte di popolo di Dio, “Galilea delle Genti”, che è nella zona di Corigliano. Carissimo don Alfredo questa Comunità pertanto non ti accoglierà come novità oggetto di superficiale curiosità, e nemmeno ti giudicherà con criteri di efficienza o di appagamento delle proprie attese, ma come persona chiamata a porre al centro del proprio interesse ed impegno la Parola del Signore. Parola affidata non alla singola persona, ma all’intera comunità e sono sicuro che saprai “tracciare” perfettamente questa Chiamata. L’Immacolata per chi vi scrive , non rappresenta solo un luogo fisico ma è luogo di vita, non uno spazio ma una “seconda casa”, dove ho ricevuto i sacramenti, dove ho incontrato l’Amore di Dio, dove offrire il servizio da “servo inutile a tempo pieno”. Il profumo dell’Immacolata, carissimo don Gino non lo dimenticherai mai e per te, carissimo don Alfredo, sarà una bellissima e nuova scoperta. Una preghiera per la nostra Chiesa di Rossano Cariati, per il vescovo Giuseppe, per tutti i sacerdoti, i religiosi e le religiose, per le vocazioni, e un ricordo per te, carissimo Mons. Flaminio, che mi hai dato i rudimenti della fede e che ora continui il tuo ministero orante davanti al Signore della Gloria.