Il Vangelo di oggi: Gv 13, 31-33a. 34-35: Quando Giuda fu uscito, dal cenacolo, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui.

Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

 Contemplo: Il Segreto:

Spetta a ogni cristiano guardare la propria vita nell’ottica della fede ed affidarsi a Dio per essere invaso sempre di più. Gli spetta pure annunziare al mondo il segreto della sua scoperta e gridargli la sua gioia. Questa visione di Dio, presente, familiare, vicino, diventa sempre più acuta e affinata a misura che noi impariamo a riconoscere i molteplici segni di Dio, il quale, come un amico, ci avverte con la mano o con lo sguardo della sua presenza attenta e della sua comunione. Dio parla con un linguaggio adatto a ciascuno, discreto ma percettibile. Bisogna saper leggere l’alfabeto di Dio, compitarlo, riconoscerlo, interpretarlo. Il Signore ci dirà allora, come ai suoi discepoli: “Sono io, non temete!”.

 Commento al Vangelo del giorno: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni agli altri”.

Quando Giuda fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato». Un contrasto inevitabile apre questi versetti, che la chiesa propone oggi alla meditazione di tutti i fedeli, unendo frasi diverse del vangelo giovanneo in un testo unico. Quando Giuda esce per tradire, per “scambiare” il suo amico, il Signore Gesù, proprio allora il Figlio dell’uomo è glorificato. Abbiamo accennato già al tema della gloria, caro al quarto vangelo. Qui la parola “gloria” è ripetuta quasi fosse un ritornello. La gloria è il momento della croce, manifestazione piena della signoria del Cristo, del suo regnare, del suo essere esaltato dal Padre, posto in alto come segno di salvezza a cui tutti possono guardare per essere salvi, per essere attirati a lui (cfr. Giovanni 12, 32). Una manifestazione che unisce insieme, indissolubilmente, la croce e la risurrezione. È per questa ora solenne che il Cristo è venuto nel mondo, è in quest’ora che il Padre viene glorificato. E in questa ora tutti sapranno chi sono i suoi discepoli: quelli che gli appartengono, quelli che sono amati, scelti e salvati  dal Padre, e che prenderanno parte alla sua gloria: quelli che hanno amore gli uni per gli altri, quelli che restano vivere l’amore e di amore.

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