Tantum ergo
Tra preghiere comuni e canti usuali, s’innalza, inatteso, il ‘Tantum ergo Sacramentum’. E, d’incanto, torno ad un tempo irrimediabilmente trapassato, bello, però, come tutte le cose di fanciullesca memoria. Nulla allora capivo, non parola o verso, eppure cantavo, insieme a tutti, e quel canto, tagliato, allungato, deformato, era dolce preghiera. Ora la parola è limpida e il verso corretto, ma quel canto tagliato, allungato, deformato, quello della fanciullezza lontana, mi rimane nel cuore, dolce.