di Giacinto De Pasquale

Ringrazio l’avv. Franco Oranges per avermi offerto lo spunto di ricordare, anche se con colpevole ritardo, l’avv. Francesco Alice.

Un galantuomo, un uomo d’altri tempi, sempre pronto alla battuta, in poche parola era “una brezza di aria fresca in una giornata afosa”. I ricordi sull’avv. Alice sono tali e tanti perché è stato uno di quei pochi personaggi che ho avuto la fortuna di incontrare sin da piccolo. Assiduo frequentatore del “bar De Pasquale” allo Scalo, l’avvocato ha avuto da sempre con la mia famiglia un rapporto sincero, aperto e franco. Ricordo la sua esperienza di assessore nella prima giunta Geraci. Ricordo la sua schiettezza, il suo modo di fare sempre improntato alla legalità e alla trasparenza. Questa sua estrema voglia di legalità lo aveva portato anche, in quella circostanza, ad avere contrasti con il sindaco. Ma a parte questa sua esperienza politica, e a parte la sua estrema professionalità nell’attività forense, dell’avvocato Alice vorrei ricordare solo gli aspetti umani, del grande padre di famiglia, del marito affettuoso, dell’uomo che non è mai stato sopra le righe. Era un piacere incontrarlo. Quante volte ci siamo confrontati su diversi aspetti della vita politico-amministrativa della città, e non appena io andavo alla ricerca della polemica lui mi diceva sempre “valuta bene le notizie che hai, non sparare nel mucchio, cerca di essere sempre documentato e preciso”. Non finirò mai di ringraziarlo per i tanti consigli che mi ha dato, ma soprattutto per avermi insegnato l’umiltà e l’altruismo. Con l’avvocato Alice è andato via un pezzo di storia della mia vita, ma credo anche di questa nostra città che sempre più si dimentica delle persone vere, oneste e che hanno portato alto il nome di Corigliano. Non aggiungo altro, anche perché l’avvocato Alice mi avrebbe rimproverato di essere stato ingiustamente prolisso “bisogna essere essenziali, devi puntare direttamente al nocciolo della questione”. Come non essere d’accordo con lui. Avrei tanto preferito scrivere un articolo dove raccontavo di una sua appassionata arringa in quel determinato processo, purtroppo però la sorte ha voluto diversamente. Caro avvocato Alice te ne sei andato in una caldissima giornata di luglio, in quella chiesa dello Scalo io insieme all’avv. Oranges abbiamo avvertito in maniera chiara e netta i sentimenti dei presenti i quali all’unisono dicevamo “ci ha lasciati un galantuomo”. Grazie avvocato Alice per gli insegnamenti di vita che hai voluto dare a tutti noi. Io non ti dimenticherò mai.   

Crediti