di Cesare Gomitolo

prima di sparare Pensa… e puoi decidere TU!  (Cit.: Fabrizio Moro).

Il 09 Maggio di quarant’anni fa in un piccolo paesino della provincia di Palermo, Cinisi, fu compiuto uno dei più efferati omicidi della Mafia siciliana, contro un Uomo, dalla forza inaudita della Parola, con la quale riusciva a far tremare l’anima di chi lo amava, di chi l’odiava e di chi lotta continuamente come lui ancora con il senso civico di solidarietà. Quante volte Caro Peppino perdo ore di sonno per vedere “i cento passi”, mi ricordo la prima volta che ti ho conosciuto quel pomeriggio inquieto, quando un collega mi prestò il dvd, ed ogni volta quando cado nello sconforto, non prego più, ma guardo Te, poiché c’è gente che si ostina a nascondere o a deludere giovani speranze che portano avanti le battaglie iniziate, mai concluse, da Voi (Te, Carlo Alberto, Giovanni, Paolo…) senza muscoli; anzi no i 40 kg con il bilanciere quest’anno, negli anni passati e quelli che seguiranno, li alzerai con il Tuo Cuore che hai lasciato in gente come me, che ha sbagliato sì, ma alla sant’Agostino, per verificare cos’è l’illegalità per paura di giudicare senza coscienza; ecco perché io a differenza dell’Italia intera in questo giorno ricordo Te

Caro Peppino, affinché possa vincere sempre la giustizia dei “Combattenti Pensanti e Parlanti” ed anche se “le nostre parole (scherzi, scritti ed azioni civili) dette con sarcasmo e sorriso di liberi uomini” posso essere confuse da molte persone come “battute di merda”, purtroppo non si capisce che anche questa è Mafia, Mafia è chi dimentica, Mafia è chi non vuole capire, Mafia è chi sa di aver ricevuto, ma non ama. Eh Peppino Peppino, ogni volta che “voglio farla finita con la politica e la vita!” che per la mia esperienza personale, significa abbandonare tutto e tutti e scappare, smetter di amare chi vuoi ed osanni, ma non capisce, “PENSO” cosa ne “PENSA” Peppino? Non so forse perde lo sguardo per riflettere un secondo, ci pensa, poi fa la sua battuta del cazzo sorridendo e poi non so legge una poesia. Peppino continua a brillare  e gridare nei nostri cuori.

 

 

Crediti