Fonte: Vocabolario storico etimologico coriglianese - Editore Castriota - pag. 428

nannazzi, agg.  grossa  pagnotta  di  pane (rispetto a quella  più  piccola  detta  nannarielli vd .).

1 nanni (dal tardo lat. nonnus), nonno; catananni, bisnonno; I nann'i pagghji,  lett. nonno di paglia, pupazzo impagliato, un fantoccio apotropaico legato al carnevale che si fa per scherno; in senso trasl. ghè 'nu nann'ipagghjia, chi è un buono a nulla, come un pupazzo di paglia.

2 nanni (dal tardo lat. nonnus), pane di forma rotonda, pagnotta tonda di pane casereccio; 'u nannicielli, il pane più piccolo che per costumanza spettava al genitore anziano (da cui il nome); cfr. anche nannarielli.

 nannuzza, vezz. di nonna.

nano' (dal tardo lat. nonnus) , voce con cui i  bambini più piccoli si rivolgono al nonno o alla nonna.

nànzi   (afer.  del  lat.  volg.   in  anteabante, "avanti"), prep.  impr. e avv. innanzi, dinanzi, di fronte, da ora in poi; il contrario è rarrieti vd.

nàpulanapola; nel  gioco  della  scopa  con  le carte "napoletane", la nàpula si realizza quando il  giocatore  riesce  a  prendere  tutte  le  carte  di denari; vd. scupa .

nàpuli, Napoli, n. di città; napuliteni, gli abitanti e il dialetto di Napoli.

napuliuni,  Napoleone (Bonaparte); I (fig.) chi si atteggia a fare il capo, il comandante.

napuliteni  (dal lat. neapolitanus), napoletano; sopran., Fofonzj 'u Napuliteni, sopran. di Alfonso Capaldo, abile fisarmonicista di origine sorrentina vissuto a Corigliano negli anni '50/'60 del secolo scorso. Con il termine di napuliteni si indicavano indistintamente soprattutto i merciai e i venditori ambulanti che dal secondo dopoguerra affollarono le strade cittadine per vendere ogni sorta di merce. Questi ambulanti invitavano gli avventori con richiami che restavano spesso incomprensibili. Ma abituarli a sentirli, si riusciva comunque a capire chi era il venditore, quale tipo di mercanzia avesse portato da vendere o da barattare.

nardi, Nardo da Leonardo, n. proprio maschile; dimin., Nandiucci, Nardulli, Leonarduccio; vezz. Nardella;     Nardella Sanferarnundo [Sanframundo] (Corigliano 1560, CDC, 381).

nardi 'i cecchi  ("Nardo di Cecco", Leonardo di Francesco),  sopran. di Leonardo Mollo.

nardi 'i cozzi, sopran.

nardi 'i goffa, sopran.

nardi 'i magni, sopran. fam, Stasi.

narginteti, inargentato, argentato, d'argento; 'a Luna spanna raggi narginleti, ‘a Luna spanna raggi narginteti, la luna stende i suoi raggi d'argento; vd. argienti.

narramatielli ("piccolo ramingo"), sopran. della fam. Capalbo.

narrameti (prost. / n/ del lat. tardo heremum, dal gr. eremos, da cui il lat. errare, vagare, ramingo, andare ramingo come un eremita, come chi non avendo casa propria finisce ramingo, esule, a vagabondare; vagare senza trovare mai pace; ha la stessa radice anche l'ingl. roaming, to roam, vagare, andare in giro, come il roaming telefonico),   agg.,   errante,  chi va   errando, ramingo; in senso figurato  sventurato, sciagurato, disgraziato; in senso estensivo chi non ha pace, che non trova un attimo di tranquillità; 'a narrameta, miserabile; ghè 'nu narramati, si dice a chi non mette piede a fare una cosa (trovasi un lavoro stabile, mettere su famiglia, ecc.); ghè bbinuti 'u narrameti, espress. che si usa per dire a qualcuno che è sempre girovago e che, fa  ritorno  a  casa,  senza aver combinato nulla di buono; si usa come jastigna, ca vo ghèssiri narrameta, augurare a una donna di rimanere vedova cosicché, senza il sostegno del marito, sia costretta ad andare raminga per cercare di che vivere; sic. erramu, comune anche nel dia!. rossan .

nartireri (prost. / n/ del tardo lat. alterare), alterarsi, irritarsi, risentirsi per cose non gradite; un ti nnartireri, non alterarti, eccitarti.

nàscica (dal lat. tardo. *nasica, "nasuto", dal lat. nasum, naso, da pronunziarsi con suono palatale /sci/ sibilante seguito da una /i/ affievolita), naso    grosso,    narice;    spregiativo    di   naso; nascicuni, nascicuti, nasone, accr. di naso; annascicheri, annusare, odorare; 'na nascicheta, urtare  il  naso  contro  un  oggetto;  nascichijeri, subodorare qualcosa, ma anche russare; assume significati diversi in base al contesto; nàscichi tisi, naso all'insù (chi fa lo snob, la persona schifiltosa,  diffidente);  nascichi  'i .fissi, chi si attegga a essere furbo; ‘i ‘ntri nàschici , indica un vaffanculo leggero; feri ‘ntri nascichi , chi lavoro sodo dalla mattina alla sera; gagheri ‘i nàscichi, allargare le narici (lavorare sodo); nascichi larghi, lett. Persona con un grosso naso o con le narici larghe; ‘a nàscica, la parte col picciuolo dell’umbone della limetta (piretta) che si usa per predire il sesso del nascituro; voce sic. nasca.

Crediti