La scomparsa di Aroldo Tieri, un gentiluomo del teatro
Da oggi diamo il via ad una nuova rubrica. E' un omaggio che vogliamo fare " ad una personalità poliedrica, uno studioso dalla marcata attitudine ad accompagnare studi, analisi puntuali e critiche alla concreta capacità progettuale, come ampiamente testimoniato dalle sue opere che hanno inciso a fondo nel tessuto culturale di questa nostra terra. -
Così scriveva Giorgio Tricarico presidente dell"Editore Il Serratore" sul n. 104 de "Il Serratore" - Laureatosi in Lettere e Filosofia presso l’Università degli Studi di Bologna nel 1974, Viteritti ha continuato il suo percorso accademico conseguendo un diploma di specializzazione in Archivistica e Biblioteconomia presso l’Università di Bari. Questa preparazione lo ha portato a ricoprire, per oltre un ventennio, il ruolo di Direttore della Biblioteca Comunale “Francesco Pometti” di Corigliano, dove ha offerto un servizio di grande qualità e competenza (motivo per cui, dopo la sua scomparsa, l’Amministrazione Comunale ha voluto intitolargli la sala lettura) e facendone la seconda dopo la Biblioteca Civica di Cosenza per dotazione di volumi dedicati alla storia della Calabria. La sua direzione è stata caratterizzata da una passione incommensurabile per la promozione della lettura e per la valorizzazione del sapere, in particolare tra i giovani studenti delle scuole medie e superiori. Non si può dimenticare l'impatto che ha avuto nell'orientare e stimolare la curiosità dei giovani verso i libri, riuscendo ad attrarre e coinvolgere un numero sempre crescente di lettori. La sua disponibilità nei confronti degli studiosi e dei laureandi, che si rivolgevano a lui per la consultazione di testi utili alle loro ricerche, è un altro aspetto fondamentale della sua eredità. Enzo Viteritti non era mai semplicemente un bibliotecario; era un educatore, un mentore, un facilitatore del sapere. Parallelamente alla sua carriera bibliotecaria, Viteritti si è distinto anche nel campo del giornalismo. Ha fondato e diretto diverse pubblicazioni, tra cui il periodico “Diario” nel 1981 e “Tribuna” nel 1983, per poi dare vita, nel 1988, al bimestrale “Il Serratore”, un'importante voce di vita, storia e cultura per Corigliano e la Sibaritide, divenuto negli anni un vero e proprio centro di coordinamento della ricerca storico-culturale del territorio. Attraverso una vasta gamma di opere, ha documentato e messo in risalto non solo la storia locale, ma anche i beni culturali e artistici che rendono la nostra terra unica e preziosa. Tra le sue numerose pubblicazioni, che saranno elencate alla fine dell'articolo, spiccano titoli come Corigliano immagini nella memoria e Corigliano nel ‘900, che hanno contribuito a preservare e trasmettere la memoria storica della nostra comunità. Ogni pagina delle sue opere è intrisa di un amore profondo per le radici storiche della nostra città; un amore che continua a ispirare le nuove generazioni e che rappresenta una parte essenziale del nostro patrimonio culturale. Intitolare una strada al dottor Enzo Viteritti, dunque, non è solo una questione di riconoscimento postumo; è un modo per mantenere viva la sua eredità culturale e continuare a promuovere i valori che ha instillato. È un segno di rispetto e gratitudine verso un uomo che ha dedicato la sua vita alla cultura, alla formazione e alla promozione dell'identità locale restituendoci un esempio concreto di come l’impegno individuale possa trasformarsi in una risorsa collettiva». Nell'aprile del 2010, Viteritti, pubblicò il volume "Testimone consapevole- Vent'anni a Corigliano tra cultura e politica". Nella introduzione al volume l'autore spiegò i motivi della realizzazione del volume "Questo libro nasce - scriveva Viteritti - dal desiderio di proporre un momento di riflessione sul critico stato attuale della città di Corigliano nei settori della politica, della società, della cultura. Un momento difficile, come tanti altri in passato". Il volume di Viteritti è una raccolta di articoli che lo stesso ha pubblicato su Il Serratore dal 1988 al 2008. Tr questi vi è il ricordo del grande attore di cinema e di tetatro Aroldo Tieri, scomparso esattamente 16 anni fa: il 28 dicembre 2006. Questo è l'articolo che Enzo Viteritti pubblicò sul n. 86 della rivista.
Nella foto Aroldo Tieri durante una visita a Corigliano nell'aprile del 1998
"Il 29 dicembre 2006, all'età di 89 armi, è scomparso Aroldo Tieri, un coriglianese che aveva saputo conquistare con merito un posto di rilievo nel difficile mondo dello spettacolo italiano. Lo aveva fatto grazie principalmente alle qualità che avevano dato modo a tanti altri coriglianesi di farsi apprezzare lontano dalla loro città: la fermezza del carattere, la signorilità dei modi, la forza di volontà, l'impegno tenace, la genialità. Penso a personaggi come Luigi Palma, Vincenzo Valente, Francesco Pometti, Francesco Grillo, Carmine De Luca. Fra essi anche Vincenzo Tieri, il padre di Aroldo, che sempre fu legato a Corigliano e seppe trasmettere questo suo amore per la città al giovane Aroldo che visse a Roma fin dalla più tenera età. Nel primo numero del Serratore, nell'ormai lontano aprile del 1988, due pagine erano dedicate ad Aroldo Tieri, che proprio in quell'anno festeggiava i suoi 50 anni di prestigiosa carriera teatrale. Insieme agli auguri, chiedevamo all'amministrazione comunale di organizzare a Corigliano, città natale del1'attore, una manifestazione che degnamente e solennemente ricordasse, a livello nazionale, l'avvenimento. Il sindaco, che all'epoca era Franco Pistoia, raccolse con prontezza l'invito e la città tutta partecipò in maniera generosa ai festeggiamenti in onore di uno dei suoi figli migliori. Il 10 aprile dell'anno successivo, al teatro Metropol, venne presentato il volume "Aroldo Tieri, 50 anni di teatro", curato da Antonio Panzarella ed edito dal Serratore. Un 'opera molto bella, ricca di foto e di testimonianze, che inquadrava criticamente il ruolo e la presenza di un protagonista come Tieri nel panorama della scena nazionale. All'appuntamento furono presenti i maggiori critici teatrali del tempo, che rilanciarono l'evento sui quotidiani nazionali e sulle reti televisive. Il giorno dopo Aroldo Tieri, Giuliana Loiodice e altri attori della sua compagnia, fra cui Luigi Diberti, vennero nella sede del Serratore, dove si inaugurava una mostra di pittura di Diego Minuti. Per noi del Serratore, che collaborammo attivamente con l'amministrazione comunale, furono giorni indimenticabili. Aroldo, come scrisse Giorgio Prosperi sul Tempo, era commosso, tanto che in quel contesto "sotto la correttezza formale e un po' sprezzante dell'attore stracittadino, si vedeva rinascere la gioventù aperta e gentile del ragazzo di Corigliano, affettuoso ma sempre pronto a stringere i pugni". Da allora il suo legame con Corigliano si è fatto sempre più forte e tenace. L'ultima sua presenza in città risale al 19 giugno del 2004, in occasione di una "festa della memoria" dedicata a suo padre Vincenzo. Nell'aula magna della scuola media Tieri, Aroldo, per vincere il groppo che gli chiudeva la gola, si improvvisò direttore del coro dei ragazzi, ballando e saltellando felice mentre il pubblico esplodeva in un lungo e commovente applauso e la moglie Giuliana lo guardava con tenerezza e apprensione. Fu l'ultimo saluto di una città che ha saputo volergli bene e fu ampiamente ricambiata".