Fonte: Vocabolario storico etimologico coriglianese . Editore Castriota - pagg. 246-247
facciomi ("faccia d'uomo"), zootopon. barbagianni, l'uccello rapace notturno.
facciprovi (dal lat. facere, fare, con il lat. tardo proba, conoscere, verificare), chiarimento, contraddittorio, confronto faccia a faccia per sapere la verità; il vis a vis; il confronto diretto con colui o colei, che ha diffuso una notizia non vera, per contestare e/o smentire una affermazione calunniosa o impropria; sinon. anche di atteggiamento o parlare falso, finzione; unn 'è bberi, portamilla ca facimi 'i facci provi, non è vero (quello che ti hanno riferito), portamela qui che facciamo i faccia a faccia (e vediamo se è vero).
faccituòsti ("faccia tosta", dura), sfacciato, sfrontato, impudente, ma anche screanzato, scostumato; sopran. di Giovanni Orlando (1743).
facciuoli, zootopon., barbagianni.
faccivini, sopran.
facheni, sopran.
fàciri (dal lat. facilis, der. di facere, fare, con il consueto mutamento delle liquide l>r), v. tr. e intr. e rifl., facile, semplice; tu a fe faciri, tu la fai semplice; unna cacci tanta facira, non la togli tanto facilmente.
•facondo (der. dal lat. mediev. facundus, facunda, facunda, "facondo", eloquente, di facile parola, abile a esprimersi), cogn.
facurtà (der. dal lat. facultatis), facoltà, potere, possibilità; facurtusi, chi è facoltoso, benestante.
fafà, sopran.
• fafafogghji (der. da fava, quella di cacao che è la base per ottenere il cioccolato), leccornie dolci da sgranocchiare (dolciumi da scartare come una tavoletta di cioccolata, un sacchetto di cioccolatini, ecc.); cfr. scarafuogghij.
fafantaria, agg., spaccone.
fafarielli (n.. scientif. vicia faba minor) fiton., favetto, o comunemente favino, usato zootecnico.
fafùttiri, infischiarsene; manneri a fafuttiri, infischiarsene e mandare qualcuno a farsi fottere (mandare a vaffanculo).
faghjanti (der. dallo sp. fallar, “scartare” al gioco, da cui l'it. fagliante, "mancante” con il consueto esito della doppia /-ll/ che, per influenza di questa lingua viene resa graficamentecon il trigramma e il suono /ghj/), nel gioco di carte come il tressette vuol dire scartare una carta del palo del quale non si ha, manca il carico, ovvero, giocando quella carta si vuol dire che non si ha il carico (in pratica faghjanti vuol dire comunicare al proprio compagno di non possedere alcun carico del palo su quale questo ha giocato).