Fonte: Vocabolario storico etimologico coriglianese pagg. 254 e 255 - Editore Castriota

1fiacca (der. dal lat. flòcum), bolla, vescichetta (sulla pelle, sulle labbra, nella bocca) che si forma per trauma o per scottatura; rigonfiamento cutaneo.

2fiacca (dal lat. flacum, debole, privo di vigore), senso   di   stanchezza, spossatezza   fisica; ma anche fiacchezza, svogliatezza, stare in ozio o fare le cose svogliatamente; chi scansa la fatica.

fialetta (der. da fiala dal lat. phiàla ma forse attraverso il fr. fiole), la fiala contenere medicamenti liquidi da iniettare; la fialetta, la puzzolente ed irrinunciabile gadget del Carnevale.

fiandrina   (da flandina,  panno   di  Fiandra), varietà di pannolano pesante tessuto al telaio.

fiaschi  (der.  dal  lat.  mediev.  *flascum,  ma attraverso il fr. o lo sp. fiasco), fiasco; bottiglia impagliata di forma ovale col collo che contiene vino; fiascuni, bottiglione panciuto di vetro scuro impagliato all'esterno per vino; l'impagliatura ha la funzione di proteggere sia il contenitore di vetro dagli urti che il contenuto (mantenere costante la temperatura del vino); vd. 'mpagghjeti

fiaturi (der. fa fiato), attrezzo per ravvivare la fiamma    del   fuoco, sorta    di    rudimentale strumento usato come mantice per alimentare il fuoco (era spesso un pezzo di canna o un tubo metallico); vd. magarella.

fibbia (dal lat. fibula con raddopp. espress.), fibbia, borchia; fibbiettina, fermaglio per abiti; vd. ciappa.

fica (dal lat. tardo fica da ficum che è il gr. sykon con dissimilazione consonantica s>f, "fykon"), fiton., fica, al femminile è il frutto, fichi, al maschile è l'albero; fichicielli, piccolo fico; 'na jetta   'i fichi   'mburneti,  una  treccia  di  fichi infornati; 'u ficaruoli, chi fa e vende trecce di fichi secchi. Varietà di fico curighjanisi: calastruzzj, votta, fica nivura (sono grandi, lunghe e con la buccia nera); signurinella (delicate sono da consumare in giornata); puntaruli (di colore rosso d'un verde carico); ficazzana (primizia di fico, fioroni); fica janca o virda (fico comune molto dolce); pulinelli (dal gambo lungo); putrissotta, culumbra, natalisi o virnili (che maturano i primi  di dicembre);  trutruleri (dalla forma allungata che ricorda lontanamente il cetriolo da cui il nome);  zigarinella, janca, minutella, nurella, nìvura. Il fico comune verde che è quello maggiormente diffuso è la varierà "dottato" nota anche come  "ottato"  (der. dal lat. optatus, "desiderato"). E' utile sapere che l'albero del fico nei documenti  ufficiali raramente è detto così ma viene detto sycomorus da un gr. sikon marcato su sùkon; «cum duobus pedibus sicomorum» (1544, platea della Valle, f. 41r), L'albero di fico dà frutto dopo il terzo anno. I fioroni maturano a fine giugno, gli altri da metà agosto sino a tutto settembre. Per gustarli si devono mangiare appena colti (il frutto matura prima se punto). Questa voce, al contrario dell'it., non è mai adoperata in senso trasl. volgare con allusione all'atto sessuale (del resto il vocabolo dial. ficcheri, inteso come fare sesso, non deriva da fica). Interessante è quanto scriveva già nel '700 il Galiani a proposito di questo frutto: «. . .né a questa parola si congiunge veruna allusione di oscenità. Il che stimiamo avvertire ai Signori Toscani [coloro che parlavano italiano], affinché non si scandalizzino nel sentirci pronunziare questa voce...» (Galiani, Vocabolario delle parole, I, 149). Ebbene ancora oggi la pudenda femminile in dialetto coriglianese è detta in tanti modi ma non col nome di questo frutto.

•ficalici (voce comp. dal lat. ficus halica, var. di fico; manca al Rohlfs, all'Accattatis e al Marzano), fiton., fico secco; il fico che passola, si secca naturalmente sulla pianta. I vari modi con cui si presentano i fichi secchi: ficalici, minutelli, 'a gghjetta o 'a filarielli (uniti a treccia), scicarcelli, pallotti (sfusi), natalizjji, appassuleti, ammileti, pupicelli, crucetti. Queste preparazioni si ottengono con fichi infornati dopo l'essiccamento al sole. Il fico è l'unico frutto che si consuma anche secco, perché la frutta che s' mangia è solo di stagione.

ficamuscia ("fico moscio"), agg., persona flemmatica, sfaticata.

ficarazzi , fiton., sia il frutto che l'albero di u var. di fico selvatico noto anche come caprifico.

ficateli (dal lat. ficatum, "simile al fegato", il e nome   deriva · dalla   tradizione   culinaria dei Romani che cuocevano questo piatto con fichi) interiora di un animale, fegato, cuore e polmone (perché  la   loro   consistenza   rassomiglia   al fegato); polmone  di pecora  o  di  capra; trasl. persona poco capace, chi è privo d'iniziativa (che non ha fegato).

ficatielli  (stesso  etimo di fichiti),  fiton., lett., figateIlo, sia il frutto che l'albero di una var. di pera di dimensione medio-piccola; piri ficatielli, il frutto di pera che quando è maturo perde la sua consistenza di croccante e diventa  pastoso. Sono conosciute sul mercato come "pere nere" o schwarze birne .

•ficazzana (dal lat. ficus aratia, var. di fico; manca al Rohlf, all'Accattatis e al Marzano), fiton., primizia, grosso fico; "ficara", luogo piantato a fichi; topon., contr. a nord del centro urbano sulla riva destra del Coriglianeto; “ … un oliveto, sito  in   località   Ficazzana” (Archivio Solazzi di Corigliano, anno 1828, b. 4, fasc. 48);  è detta anche contr. Timpa Russa.

 

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