di Giulio Iudicissa

Beato chi, al mattino, ha sentito la mamma ai fornelli e il papà che si avviava al quotidiano lavoro; beato chi al desco di mezzogiorno si è seduto tra la mamma che impiattava e il papà che raccontava le nuove del giorno; beato chi ha sonnecchiato al pomeriggio, mentre la mamma rigovernava e il papà sfogliava il suo giornale; beato chi con la mamma e il papà, al sabato, è andato per negozi e botteghe per gli abituali acquisti; beato chi con la mamma e il papà si è recato a far visita a parenti ed amici nella festa e nel lutto; beato chi ha appreso dalla mamma e dal papà il gesto generoso e l'atto pietoso; beato chi ha conosciuto negli occhi della mamma e del papà il sorriso della gioia e il pianto del dolore; beato chi, il più tardi possibile, ha accompagnato la mamma e il papà nell'ultimo viatico e ne ha consegnato l'anima alla divina misericordia; beato chi da allora chiama, invoca, prega, sogna, la sua mamma e il suo papà.

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