Fonte: La Redazione

Ribaltata completamente la sentenza del Tribunale di Castrovillari, in composizione collegiale, che aveva condannato alla pena di anni due di reclusione tre fratelli rossanesi, il sessantunenne Brunetto Natale ( difeso dall’avvocato Francesco Bianco), il cinquantanovenne Brunetto Salvatore ( difeso dall’avvocato Giuseppe Vena) ed il cinquantunenne Brunetto Andrea ( difeso dall’avvocato Natale Graziano) mentre ha confermato la pena per il quarantacinquenne rumeno Damaschin Marius Ionut.

Secondo l’accusa sostenuta dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica del Tribunale di Castrovillari, in concorso tra loro, unitamente ad un altro soggetto straniero, Damaschin Marius Ionut, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso - i tre fratelli rossanesi in veste di soci ed amministratori di fatto della ditta Aurora srl, già con sede in Rossano, ed il soggetto straniero nella qualità di amministratore unico e rappresentante della società Aurora srl, dichiarata fallita con sentenza del Tribunale di Castrovillari, ponevano in essere attività distrattive con lo scopo di procurare ad essi o ad altri un ingiusto profitto. Sempre secondo l’accusa, i fratelli Brunetto, cedendo le quote sociali al quarantacinquenne rumeno Damaschin Marius Ionut e trasferendo la sede della società da Rossano a Bacau in Romania, creando di fatto una società esterovestita operante nel medesimo settore e riconducibile agli interessi imprenditoriali dei medesimi fratelli Brunetto, e sottraendo e/o distruggendo i libri e le altre scritture contabili obbligatorie al fine di rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari, arrecavano un grave pregiudizio per gli interessi del ceto creditorio. Per tali fatti gli imputati venivano ad essere assolti, dal Tribunale di Castrovillari , dal reato di bancarotta per distrazione mentre venivano ad essere condannati alla pena di anni due di reclusione per il reato di bancarotta fraudolenta documentale . Inoltre, i giudici di Castrovillari avevano applicato ai condannati la pena accessoria , per la durata di anni due , dell’inabilitazione all’esercizio di un’impresa commerciale e dell’incapacità ad esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa. Avverso la condanna di primo grado , gli avvocati Francesco Bianco , Giuseppe Vena e Natale Graziano, proponevano impugnazione in grado di appello così la decisone passava alla seconda sezione della Corte d’Appello di Catanzaro ( Giudici : Alessandro Bravin, Antonio Giglio, Maria Rosaria di Girolamo) che accoglievano totalmente la linea difensiva e ribaltavano completamente la sentenza di primo grado ( nonostante il sostituto Procuratore Generale della Repubblica di Catanzaro , Luigi Maffia , avesse chiesto la conferma della sentenza impugnata) assolvendo totalmente i tre fratelli rossanesi dal reato loro ascritto per non aver commesso il fatto e confermava nel resto.

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