Fonte: La Redazione

 È terminato , presso il Tribunale di Castrovillari, il processo penale a carico del trentacinquenne R.D. , di San Demetrio Corone, assistito e difeso di fiducia dagli avvocati Giuseppe Vena e Demetrio Marchiano.

L’uomo, processato nelle forme del giudizio immediato, rischiava fino a 14 anni di galera per il reato di tentato omicidio nonchè fino a 10 anni per porto e detenzione illegale di arma da fuoco nonchè ulteriori fino a 10 anni di carcerazione per il possesso illegale del munizionamento ed invece patteggia la pena solamente ad anni 4 e mesi sei. Il Giudice per le indagini preliminari ha accolto totalmente la richiesta dei difensori tenuto conto , durante l’interrogatorio di garanzia, del comportamento del riconoscimento delle sue responsabilità penali nella vicenda e che aveva risarcito il danno alla vittima. L’uomo era stato tratto in arresto , in flagranza di reato , immediatamente,  dai Carabinieri ed associato presso il carcere di Castrovillari poiché destinatario dell’applicazione della misura cautelare carceraria ma dopo pochissimo tempo il Giudice per le indagini preliminari, per come richiesto con istanza scritta degli avvocati Giuseppe Vena e Demetrio Marchiano, gli concedeva gli arresti domiciliari. Secondo l’accusa formulata dal Pubblico Ministero, l’imputato, in San Demetrio Corone, in data 31.12.2022, armato di pistola, esplodeva all’indirizzo del cognato , un giovane di Corigliano, multipli colpi di arma da fuoco , nel numero di almeno quattro, di cui uno attingeva la vittima alla schiena procurandogli una lesione midollare per la quale veniva sottoposto a delicatissimo intervento chirurgico presso l’ospedale civile di Cosenza, con molti giorni di malattia ed i postumi invalidanti così compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a provocare la morte della persona offesa, non riuscendovi per cause indipendenti dalla sua volontà giacche’ la pistola si scaricava. Inoltre , nell’esecuzione del medesimo disegno criminoso, dapprima deteneva all’interno della propria abitazione e di seguito la portava in luogo aperto al pubblico, per poi occultarla in auto , una pistola semiautomatica calibro 7,65, carica di proiettili, per il cui porto e detenzione non aveva la licenza.

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