Fonte: La Redazione
Il Tribunale di Castrovillari, in composizione monocromatica, sezione penale, in funzione di giudice dell’esecuzione penale, ha annullato definitivamente il provvedimento di revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena da espiare per il trentanovenne di Corigliano-Rossano A.A. assistito e difeso di fiducia dall’avvocato penalista Giuseppe Vena.
La vicenda trae origini anni or sono ossia nell‘anno 2010 quando il giovane veniva ad essere denunciato dalla compagna per omesso versamento dei mezzi di sussistenza, il mantenimento economico, verso il figlio minorenne; cosicché , nel 2013 il Tribunale di Castrovillari sezione penale, lo aveva condannato alla pena di mesi sette di reclusione subordinando la sospensione condizionale della pena a risarcire i danni alla compagna che si era costituita parte civile. La sentenza in esame diveniva esecutiva nell’anno 2019 e da indagini espletate dalle forze dell’ordine, ordinate dal Pubblico Ministero, il giovane non aveva adempiuto a quanto stabilito dal Giudice cosicché la Procura della Repubblica del Tribunale di Castrovillari avanzava la richiesta di revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena per ottenere la sua carcerazione per i sette mesi di reclusione da scontare. Durante il corso degli anni , questo procedimento veniva ad essere annullato tre volte , a seguito di eccezioni di diritto processuale avanzate dal difensore Vena ed alla quarta volta , in udienza, si otteneva il verdetto positivo del Tribunale di Castrovillari che accogliendo quanto evidenziato dall’avvocato rigettava la richiesta del Pubblico Ministero. All’imputato , nei mesi scorsi, però veniva ad essere notificato un altro e nuovo atto di revoca del beneficio conteso ma nei giorni scorsi il Tribunale di Castrovillari, pronunciandosi definitivamente, sposando totalmente la tesi difensiva sostenuta dall’avvocato Giuseppe Vena, durante l’udienza , nella sua arringa, riteneva che non vi erano elementi di novità rispetto alla precedente richiesta della Procura, già valutate con ordinanza del settembre 2023, che quindi veniva rigettata definitivamente evitando per il giovane l’espiazione della pena e la carcerazione.