Fonte: La Redazione
La Corte d’Appello di Catanzaro, seconda sezione penale, in totale accoglimento della tesi difensiva sostenuta dall’avvocato penalista Giuseppe Vena , nei motivi dell’atto di impugnazione in grado d’Appello , ha riformato positivamente la sentenza di primo grado emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Castrovillari nei confronti del cittadino marocchino trentanovenne Nassir Mohamed , alias Ali’, ma domiciliato da moltissimi anni in agro del comune di Corigliano-Rossano.
L’uomo era stato processato e condannato penalmente in primo grado, dal giudice monocratico del Tribunale di Castrovillari, alla pena di mesi sei di reclusione; perché, secondo l’accusa sostenuta dal pubblico ministero , usava violenza nei confronti degli operanti della pattuglia delle forze dell’ordine, pubblici ufficiali, nell’esercizio delle loro funzioni , al fine di opporsi al compimento di un atto del loro ufficio. In particolare li spintonava ripetutamente e tentava di colpire con un pugno un agente, al fine di opporsi alla perquisizione che i predetti stavano effettuando presso la sua abitazione. L’ufficio della Procura della Repubblica di Castrovillari, inoltre, contestava all’uomo anche la recidiva infraquinquennale , aggravando la sua posizione. Avverso il verdetto di primo grado l’avvocato Giuseppe Vena proponeva appello sostenendo che la condotta del proprio assistito poteva riassumersi in un’unica azione , contestando ogni forma di aggravante e recidiva richiamata, inquadrando il reato in forma semplice , rappresentando altresì ai giudici del collegio catanzarese che il proprio assistito non poteva essere punito anche per il decorso del tempo. La Corte d’Appello di Catanzaro in riforma totale del verdetto di primo grado , liberava l’uomo da ogni accusa lasciandolo in libertà.