Il Tribunale del riesame di Catanzaro ha revocato le misure degli arresti domiciliari disposte dal gip di Castrovillari nei confronti di Filomena e Saverio Greco e di Giuseppe Fanigliulo.
L’inchiesta, Platone, è quella della Procura del Pollino, partita dal rilascio di un permesso di costruire in sanatoria a favore di un gruppo imprenditoriale per la ristrutturazione e l’adeguamento di un immobile da adibire a clinica medica privata. Le richieste di custodia cautelare in carcere del sindaco e di su fratello erano già state tramutate in arresti domiciliari da parte del giudice per le indagini preliminari; ora arriva un’ulteriore attenuazione delle misure, a valle della discussione di qualche giorno fa e delle richieste dei legali Enzo Belvedere e Giuseppe Labonia, che, in una nota, definiscono «oltremodo esagerate» le misure, spiegando che sono state «grandemente ridimensionate». Per il sindaco rimane la misura del divieto di dimora mentre per Saverio Greco e Giuseppe Fanigliulo è stata adottata la misura interdittiva temporanea del divieto di esercitare la professione, in attesa di eventuali (e probabili) ricorsi delle difese in Cassazione. L’imprenditore, dunque, torna in libertà. In accoglimento dell’istanza di riesame avanzata dal penalista Francesco Nicoletti, il Tdl di Catanzaro rimette in libertà anche il 70enne Cristoforo Arcovio, coinvolto nell’inchiesta. L’uomo, tra i rappresentanti della società Ecology Green, era stato sottoposto agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione lo scorso 27 marzo. Nella giornata di oggi, all’esito delle discussioni, il Tribunale della Libertà ha accolto l’istanza di riesame proposta dalla difesa avverso l’ordinanza cautelare emessa dal Gip. Ad Arcovio residua una misura interdittiva del divieto temporaneo dall’esercizio dell’attività d’impresa per la durata di un anno.