Si è tenuta giovedì 8 febbraio, presso la sede della Capitaneria di porto di Corigliano Calabro, la conferenza stampa del Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio FACCIOLLA,

di presentazione dei risultati dell’attività di polizia giudiziaria in materia ambientale eseguita sul territorio ricadente nel circondario della Procura. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il Comandante della Capitaneria di porto, Capitano di Fregata (CP) Canio MADDALENA, il Comandante del Reparto Aeronavale della Guardia di Finanza, Tenente Colonnello Domenico TAVONE e, per il Dirigente Generale della Regione Domenico PALLARIA, i tecnici Ing. Francesco PETRONE ed Ing. Giovanni STENTA. Nel periodo tra luglio 2017 e gennaio 2018 l’attività è stata condotta impiegando uomini e mezzi della Guardia Costiera di Corigliano Calabro e della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza. Prezioso supporto tecnico è stato prestato dalla struttura speciale con funzioni tecniche sui sistemi fognari e depurativi del Dipartimento Lavori Pubblici - Infrastrutture – Mobilità della Regione Calabria.  L’attività è stata eseguita sulla base del Protocollo di Collaborazione in materia ambientale fortemente voluto dal Procuratore della Repubblica e sottoscritto dal Dirigente Generale del Dipartimento Infrastrutture – Lavori Pubblici – Mobilità della Regione Calabria, dalla Guardia Costiera di Corigliano Calabro e dal R.O.A.N. della Guardia di Finanza di Vibo Valentia.  23 sono stati gli impianti di depurazione controllati dalla polizia giudiziaria, dei quali diversi ispezionati anche dai tecnici della Regione Calabria, che hanno imposto delle prescrizioni atte ad eliminare le deficienze di gestione o strutturali riscontrate che causavano il mal funzionamento dell’impianto.  Numerosi i corsi d’acqua ispezionati e monitorati mediante campionamento delle acque per le successive analisi presso i laboratori A.R.P.A.CAL. di Cosenza; di questi  3200 metri lineari di corsi d’acqua soggetti a vincolo paesaggistico ambientale sono stati posti sotto sequestro perché deturpati dallo scarico di reflui mal depurati di depuratori comunali ed affidati in giudiziale custodia ai Sindaci competenti per territorio per le necessarie operazioni di bonifica. E’ inoltre in corso un’attività di polizia economico finanziaria per il recupero a tassazioni degli eventuali proventi da attività illecite. 8 i depuratori che, a seguito delle prescrizioni impartite atte a migliorare la qualità del refluo in uscita, sono stati interessati da interventi di ammodernamento/efficientamento da parte dei Comuni competenti, che hanno garantito un sensibile miglioramento della qualità del refluo riversato nei corpi idrici superficiali ricettori e quindi nel Mare Ionio.  L’attività di prevenzione e repressione in materia ambientale posta in essere ha infatti sensibilmente influito sulla qualità delle acque marine costiere del Compartimento Marittimo di Corigliano Calabro: le segnalazioni di presunte forme di inquinamento in mare pervenute alla sala operativa della Guardia Costiera sono state 90 nell’anno 2016 e solo 54 nell’anno 2017.

Questo è un riepilogo dei dati forniti in conferenza stampa:

IMPIANTI CONTROLLATI 23

IMPIANTI SOGGETTI AD INTERVENTI MIGLIORATIVI A SEGUITO DI ISPEZIONE 08

SEGNALAZIONI ALLA PROCURA 16

PERSONE DEFERITE ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA 34

SEQUESTRI ESEGUITI 12 di cui:

 - 8 IMPIANTI DI DEPURAZIONE;

 - 3200 METRI DI CORSI D’ACQUA DETURPATI

503 MC DI FANGHI DI DEPURAZIONE rinvenuti e sequestrati perché illecitamente stoccati e quasi tutti smaltiti dai Comuni  a seguito di diffida emessa dalla Polizia Giudiziaria ai sensi dell’art.318 ter del D.L.vo 152/2006

 - 1 STAZIONE DI SOLLEVAMENTO REFLUI ED ANNESSI 200 METRI DI CONDOTTA FOGNARIA

 TOTALE SANZIONI AMMINISTRATIVE 27 di cui:

- 15 PER SCARICO DI REFLUI NON CONFORMI AI LIMITI MASSIMI DI EMISSIONE PREVISTI

- 12 PER SCARICHI IN ACQUE SUPERFICIALI SENZA LA PREVISTA AUTORIZZAZIONE PROVINCIALE

 TOTALE IMPORTO SANZIONI AMMINISTRATIVE        EURO 1.080.000

 

 

 

 

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