Lo sport rappresenta un potente veicolo formativo, capace di incidere sugli stili di vita e sui modi di pensare delle persone. Affinché la lezione dello sport sia realmente positiva, è però necessario che tale ruolo educativo sia riconosciuto e incoraggiato.
Se ciò non avviene, la pratica sportiva continua a veicolare valori, ma corre il serio rischio di favorire il diffondersi di valori negativi. Vincere diventa così l’unica cosa che conta e questo apre la strada a tutta una serie di comportamenti e pratiche palesemente antisportive, doping in primis. Secondo noi il ruolo del dirigente sportivo, a qualsiasi livello, oggi più che mai deve essere ispirato ai valori cui si faceva cenno in precedenza. Un personaggio che abbiamo avuto la fortuna di incontrare e conoscere, da oltre 38 anni nel mondo dello sport (e del calcio in particolare) ha votato la propria esperienza a fare della pratica sportiva una reale occasione di crescita umana e civile. Stiamo parlando di Vincenzo Gallo, dirigente sportivo di lungo corso, ma anche collaboratore tecnico della Federcalcio di Catanzaro e di Rossano. Gallo in questi quasi otto lustri non ha certamente lesinato energie, sia fisiche che economiche, per poter svolgere al meglio quella che lui ha sempre definito una “missione” sportiva. Basta citare solo alcune cifre per capire cosa sia per Vincenzo Gallo lo sport: tra la serie C di calcio femminile, per passare alla serie D, Eccellenza, promozione, prima, seconda e terza categoria di calcio maschile il nostro dirigente può contare oltre mille presenze sulle panchine di varie formazioni. Che vanno dalle varie denominazioni del Corigliano Calcio, Coriglianese, Villaggio Frassa, Schiavonea, Atletico Corigliano, la Polisportiva Olimpica Corigliano di calcio femminile per giungere all’oggi con i Rangers Corigliano.
Alcune di queste formazioni sono state fondate grazie al suo importante e fattivo apporto. Finalmente per Vincenzo Gallo è giunto, nei giorni scorsi, un meritato riconoscimento: il Coni (Comitato Olimpico Nazionale) gli ha conferito la benemerenza sportiva della “Stella al merito”. Onorificenza che viene attribuita a personalità sportive che con opere di segnalato impegno ed in positività d’intenti abbiano lungamente servito lo sport. Il dirigente Gallo, visibilmente emozionato, ha ricevuto la “stella” lo scorso 28 dicembre presso il teatro “Cilea” di Reggio Calabria. “Che dire – afferma Vincenzo Gallo, emozionato ma soddisfatto – per me è una soddisfazione, perché ho vissuto intensamente questi 38 anni sui campi coriglianesi, calabresi e non solo che vanno dalla terza categoria fino alla serie D. Come non ricordare, la bella esperienza vissuta con il calcio femminile”. Gallo soddisfatto per quello che ha dato al mondo del calcio calabrese, rifarebbe tutto: “Rifarei tutto – ci dice – perché l’ho fatto con amore e passione. Ho cercato sempre di inculcare a tutti quei giovani che ho incontrato e conosciuto, che lo sport e il calcio in particolare è una grande esperienza di crescita umana, civile e sportiva”. Il dirigente Gallo ha avuto anche la fortuna di poter veder crescere calcisticamente anche suo figlio Francesco: “Per me – afferma – che la famiglia costituisce un punto fermo, vedere mio figlio giocare in una squadra che porta i colori biancoazzurri, quei colori che fanno parte di me come una sorta di dna, è stata grande soddisfazione”. 38 anni sono davvero tanti, ed in questo lasso di tempo Gallo ha visto passare diverse generazioni sportive, ha vissuto momenti di esaltazione e momenti di delusione, ma sempre a testa alta dando il massimo: “ Voglio ringraziare – afferma Gallo – chi ha creduto in me e chi mi ha dato la possibilità di mettermi al servizio dello sport e della mia città. Ma accanto a costoro tutti i dirigenti, i giocatori, i presidenti ed i collaboratori delle varie società. I miei cari che non sono più tra noi. La mia famiglia, ad iniziare da mia moglie Adele, e poi i miei figli Ludovica e Francesco. I responsabili del Comitato regionale calabrese e distrettuale di Rossano della Figc. Ed infine – conclude Gallo – un sincero ringraziamento lo rivolgo a quei veri amici che sono pochi ma preziosi”.