Fonte: www.corrieredellacalabria.it

di Luca Latella

 Daniele Lavia sarà per molto tempo l’uomo copertina e il volto di Corigliano Rossano nel mondo. In ogni angolo della città, sui social, non si fa altro che celebrare Daniele.

La vittoria degli Europei nel 2021 – non si dimentichi anche quella grandissima vittoria – e poi dei Mondiali domenica sera, consacrano Lavia tra i mostri sacri dello sport a livello globale e con il suo concittadino Rino Gattuso sarà ambasciatore nel mondo della città e della regione. Daniele cresce a Rossano, vi frequenta le scuole e coltiva amicizie. Dal punto di vista prettamente sportivo spicca il volo verso la pallavolo che conta dalla Corigliano Volley club in cui esordisce in serie A2 dopo la trafila nelle giovanili con la Simet Rossano. La stagione 2014-2015 in maglia rossonera è quella che lo proietta in rampa di lancio verso il professionismo vero, la serie A1, le coppe europee, il percorso con tutte le formazioni azzurre, dalle giovanili alla nazionale maggiore.   Ma proprio a Corigliano – dove disputerà due stagioni – firma il suo primo contratto da professionista. Il general manager della Corigliano Volley, Pino De Patto, lo conosce bene e da dirigente lo segue come si fa come i grandi campioni, perché già 14enne Daniele dimostra di avere “stoffa”. Quindi fisico e testa, cuore e determinazione. Quella determinazione necessaria a trasformare il talento di un campione – dono di madre natura – in fuoriclasse. Al PalaBrillia i ragazzi della Corigliano Volley, oggi militante in serie C, si allenano ispirandosi a lui. A bordo campo, come in quegli anni, c’è sempre De Patto. «Di Daniele ricordiamo il suo primo contratto quando era ancora un bambino, insieme a suo padre Franco e sua madre Sabrina Tortello, a cui vanno tutti i meriti per averlo accompagnato con grande discrezione in questo percorso eccezionale. Siamo molto orgogliosi, siamo fieri, rappresenta in maniera egregia la città di Corigliano Rossano». «Daniele è un grande atleta – spiega Pino De Patto ai microfoni de L’altro Corriere Tv – un top player: il suo percorso è iniziato qui a Corigliano. Ho capito immediatamente che sarebbe esploso e così sono riuscito a portalo in prima squadra ancora 14enne. In molti hanno pensato che fossi folle ma mi sono accorto subito della sua stoffa, ed infatti abbiamo messo a sua disposizione tutta la struttura del club. Peraltro, ho convinto anche il suo attuale agente a curarne la procura sin da ragazzino. Tutto questo gli ha consentito di effettuare questo grande salto da Corigliano alla serie A1 a Castellana Grotte, a Ravenna, Modena, Trento con in mezzo tutta la trafila nelle nazionali ed i risultati ottenuti l’anno scorso con la vittoria del campionato europeo e quest’anno con i Mondiali». 

«Crescerà ancora, diventerà il più forte al mondo nel suo ruolo»

«Daniele è un giocatore devastante – sottolinea il general manager della Corigliano Volley ­– appena 22enne ha ancora davanti a sé tantissimi margini di miglioramento, tantissime possibilità di migliorare ancora. Diventerà sicuramente il più forte al mondo nel suo ruolo, lo schiacciatore. Oltre al talento ed alla stoffa quello che ha sempre rappresentato il suo punto di forza è la testa, la voglia di arrivare, la concentrazione, il miglioramento delle fasi tecniche e dei fondamentali, dalla ricezione al salto, alla schiacciata».

«Non si diventa un fuoriclasse per caso»

«Non si diventa un fuoriclasse per caso. Certo ­– aggiunge – bisogna vere anche un pizzico di fortuna, io ho il merito di aver accorciato, e di tanto, questo suo exploit perché aver insistito per farlo esordire a quattordici anni in serie A2 è stato un grande rischio».

«Daniele ha le idee molto chiare»

«Smessa la tutta, ha le idee molto chiare, da sempre. In famiglia la battuta ricorrente è quella secondo cui quando Daniele smetterà di giocare i genitori se ne andranno in pensione per lasciare a lui le redini dello studio di consulenza del lavoro, uno studio molto importante sul nostro territorio. Daniele è scrupoloso, si è diplomato a Castellana Grotte col massimo dei voti ed è iscritto all’università. Un ragazzo in gamba, educato, preciso, meticoloso nelle sue cose». «Un aneddoto? Il giorno del suo primo contratto da professionista che custodiamo orgogliosamente – conclude De Patto – stava già pensano a cosa avrebbe acquistato. Tutti abbiamo pensato alla playstation ed invece ha fatto cose ben più importanti».

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