di Cristian Fiorentino

Quelle racchiuse nelle foto pubblicate sono solo alcuni degli immondezzai sparsi in diverse zone del suolo coriglianese.

Aree periferiche dove in tanti si sentono legittimati, ormai da tempo, nello scaricare materiali di qualsiasi genere. Protagonisti di questo grave andazzo sono sempre i cosiddetti “scaricatori seriali” veri e propri strateghi di inciviltà e trasgressori dell’ambiente. Pessime abitudini, in realtà, praticate da alcuni soggetti e forse neanche da pochi che, da quel che sembra, sono difficili da sradicare.

Nell’epoca in cui esistono le isole ecologiche, dove conferire ogni tipo di scarto, ed è stata invocata la rivoluzione delle raccolta dei rifiuti, purtroppo si è costretti a fare i conti con un fenomeno sempre di moda. Zone franche ormai divenute storiche e altre di ultima generazione che prolificano e su cui necessitano provvedimenti e risoluzioni. Le aree indicate, come confermano le foto, raccolgono sui bordi stradali rifiuti alimentari, frigoriferi, calcinacci, materassi, materiale di risulta, indumenti, eternit e tanto altro.

Orribile consuetudine frutto di una inciviltà terribile e messa in pratica senza badare alle conseguenze che tali insane “imprese” possono comportare: sia per la salute dell’ecosistema che delle persone. Tuttavia, gli ambienti inquinati da rifiuti di ogni specie andrebbero bonificati dai rifiuti e messi sotto sorveglianza. Per combattere gli artefici di questi squallidi scenari bisognerebbe pensare anche a misure drastiche. Mettere sotto sorveglianza e pattugliare maggiormente periferie o zone di campagne potrebbe essere solo l’inizio di una svolta.

Per i trasgressori oltre alle multe potrebbero essere validi i lavori socialmente utili con riferimento proprio all’aspetto sociale e ambientale. Per le nuove generazioni e perché no anche per gli adulti, sono sempre valide anche le politiche di educazione all’ambiente attraverso progetti mirati capaci di coinvolgere scuole, istituzioni, associazioni e forze dell’ordine. Tra i siti "violentati" esistono strade interpoderali consortili e tra le più famose quella che unisce lo scalo coriglianese a contrada Brillia. In uno dei pontini presenti ci si imbatte in veri e propri ammassi di spazzatura che raffigurano una situazione ripugnante.

Altri luoghi dove gli “scaricatori” seriali vanno a segno sono segnalati nelle frazioni montane di Piana Caruso e Baraccone, contrada Uliveto, letti di fiumi in secca e numerose altre. In alcuni casi, specie quando le discariche fai da te sono al limite,  vengono appiccati, come se non bastasse, anche dei fuochi ad hoc per distruggere e per “smaltire” gli stessi rifiuti provocando così altri danni ambientali e alla salute delle persone. Lo smaltimento selvaggio, in effetti, provoca anche gravi conseguenze contaminando aria, falde acquifere e terreni. Piaga per cui urge una soluzione autorevole e risolutiva al fine di spezzare questo triste fenomeno. 

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