Fonte: www.corrieredellacalabria.it

In Italia «tre Regioni – Calabria, Campania e Sicilia – richiedono un’analisi specifica e approfondita, nonché uno speciale monitoraggio».

Le (gravi e generalizzate) criticità finanziarie degli enti locali in Calabria tornano di nuovo sotto la lente della Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti, che nella relazione annuale sulla gestione di Comuni, Province e Città Metropolitane negli esercizi 2019-2021 conferma le enormi difficoltà nelle quali versano tante amministrazioni. Numero altissimi, quelli che presenta la Calabria in termini di dissesti conclamati o di procedure di riequilibrio attivate. «In Calabria – esordisce la Corte dei Conti – le procedure di dissesto attivate dal 1989 al 2021 (31 dicembre) sono state 203 e hanno interessato 178 Comuni. 25 Comuni lo hanno dichiarato due volte. Nel 2000 non è stata attivata alcuna procedura e, per questo, l’anno può essere considerato come spartiacque tra i dissesti risalenti e quelli più recenti. In questo modo si formano due gruppi: il primo composto dalle procedure risalenti che, per quanto concerne la Regione Calabria, corrisponde a 121 Comuni, di cui alcuni (23) hanno attivato una nuova procedura nel periodo successivo; e il secondo, dal 2001 al 31 dicembre 2021, che comprende 80 Comuni (i 57 che hanno dichiarato il dissesto dal 2001 in poi, cui vanno sommati i 23 recidivi). Per quanto concerne il primo gruppo si ipotizza, dato il lungo tempo trascorso, la chiusura della procedura. Il secondo gruppo, quello formato da 80 Comuni, è ulteriormente scomponibile tra: i dissesti attivi, relativi all’ultimo quinquennio (2017-2021); i dissesti attivati negli anni precedenti con le Osl (organo straordinario di liquidazione) ancora attive; e i dissesti chiusi (in cui è stato presentato il rendiconto di gestione). Tra i dissesti attivi, che nel complesso interessano 41 Comuni, si possono distinguere i 21 enti che hanno deliberato il dissesto per la prima volta, i 12 che hanno dichiarato un doppio dissesto e i dissesti dichiarati nel 2021, che sono stati 8. Dal 2012 al 2021 – emerge dalla relazione – sono state attivate in Calabria 89 procedure di riequilibrio da parte di 77 Comuni. Dodici Comuni hanno attivato la procedura due volte. In 28 casi sono stati presentati Piani di riequilibrio, di cui 9 approvati dalla Sezione regionale e attualmente in gestione, cui va aggiunto il Piano di Reggio Calabria, attivato nel 2012 e attualmente sospeso, e 19 in istruttoria. La fase istruttoria rileva forti criticità». Secondo quanto rileva la Corte dei Conti «quasi il 50% delle procedure di riequilibrio attivate in Calabria sono fallite. In sintesi, tra le 54 procedure di dissesto attive e i 28 Piani di riequilibrio in gestione e in istruttoria, la Calabria, al 31 dicembre 2021, ha 84 Comuni in una situazione di criticità finanziaria conclamata. Nel complesso le procedure attivate tra dissesti e riequilibri sono state, nella Regione, al 31 dicembre 2021, 292 (203 di dissesto e 89 di riequilibrio) e hanno riguardato 200 Comuni (178 in dissesto, 22 in riequilibrio) su 404 Comuni della Regione». Infine – osserva la Corte dei Conti – «la ripartizione a livello provinciale vede una forte concentrazione della criticità finanziaria nella Provincia di Cosenza, dove si concentra quasi la metà delle procedure, al netto delle riproposizioni. Il numero dei dissesti e dei riequilibri si equivalgono nella Provincia di Cosenza, mentre nelle altre prevale il dissesto. Nessuna procedura di riequilibrio finanziario pluriennale si è conclusa, al 31 dicembre 2021, positivamente». 

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