Fonte: Comunicato stampa

Il Centro di Valorizzazione Vincenzo Valente si prepara a celebrare l’anniversario dei 170 anni dalla nascita del musicista calabrese-napoletano, importante protagonista dell’arte e della cultura italiana presente nel cinquantennio a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Vincenzo Valente, nato a Corigliano Calabro il 21 febbraio 1855, è morto a Napoli il 6 settembre 1921, alla vigilia di Piedigrotta, la famosa festa canora che lo aveva visto sempre trionfare. 

E’ un musicista di grande valore che ha portato Napoli e la canzone napoletana ad un successo mondiale; è infatti uno dei fondatori della canzone napoletana dell’epoca d’oro. Valente ha studiato a Napoli, presso la scuola di musica del Maestro catanese Salvatore Pappalardo assieme ad altri illustri allievi. Era considerato napoletano dell’allora Regno di Napoli e la città partenopea era il centro di riferimento culturale di tutto il Regno, rinomata e apprezzata soprattutto per la scuola musicale napoletana del 700, di cui il nostro Maestro ammirava in particolare Cimarosa e Rossini. Fecondo ed eclettico compositore, di lui ho catalogato oltre 500 brani, di generi diversi; Valente passava dalla romanza alla serenata, dalla macchietta alla canzone popolare, con riferimenti anche alla tradizione contadina con i canti 'a ffigliola, dalla tarantella al canto di mare fino all’operetta che gli ha procurato la simpatia e la stima dei pubblici più intellettuali d’Italia e di America. Il primo brano, composto all’età di 14 anni, fu “T’aggia parlà no poco”, testo di Raffaele De Lillo, edito da Maddaloni nel 1869, gli diede presto notorietà. L’ultimo brano, invece, “È Napule”, versi di Edoardo Nicolardi, fu scritto nel 1921, poco prima della morte. Nell’arco di più di 50 anni di attività, diversi furono i successi: molte canzoni, di cui 35 scritte con S. Di Giacomo, moltissime macchiette, scritte con F. Russo e Trilussa e incise da N. Maldacea; musicò anche Carducci e compose alcune operette come I Granatieri e la Rosaura Rapita. Il Cavalier Vincenzo Valente operò anche in Francia; a Parigi riprese la direzione orchestrale e la composizione in francese di alcune operette come “Veritiges d’amour”. I Granatieri furono tradotti in francese inaugurando il trionfo dell’operetta italiana nei teatri d’oltralpe. La sua notorietà arrivò anche in America grazie ai famosi interpreti delle sue canzoni come Enrico Caruso e Lina Cavalieri,  Pasquariello, Murolo e oggi Massimo Ranieri. In ricordo della sua cinquantennale attività artistica, nel 1927, l’allora Amministrazione comunale di Corigliano gli ha dedicato una piazza e un teatro. Il 6 settembre 2019 ho inaugurato il Centro di Valorizzazione Vincenzo Valente nel Complesso monastico della Riforma in Piazza Valente, con locali messi a disposizione dal Comune. L’Archivio storico  contiene: ritratti, spartiti, fascicoli delle “Piedigrotte”, operette, copielle, cartoline musicali, giornali, copertine d’autore, incisioni musicali per raccontare la vita e l’opera  di Vincenzo Valente. Sono tantissimi i visitatori e le scolaresche per le quali organizzo anche laboratori artistico-musicali. In questi giorni sto avviando l’XI Edizione del Premio Nazionale Vincenzo Valente con il Patrocinio del Comune di Corigliano Rossano e, dopo le dichiarazioni dei Presidenti della Giuria della scorsa edizione, c’è un rinnovato entusiasmo; lo scrittore Dante Maffia, presidente della giuria letteraria, ha rilevato che la qualità dei lavori si è rivelata di maggiore spessore, si nota che la biografia del musicista sta avendo una capillare diffusione tra i giovani: “I grandi del passato sono punti di riferimento che aprono la strada ai giovani e quindi vanno fatti conoscere soprattutto per gli stimoli che riuscirono a imprimere nella società della loro epoca e nel prosieguo. Sono degli esempi, dei simboli e il caso di Vincenzo Valente è di grande ricchezza non solo per la raffinatezza e la profondità della sua musica capace di coinvolgere le masse, ma anche per la potenza umana ed artistica nata dal popolo e portata nel cuore del popolo.” Anche l’artista Pino Savoia, presidente della giuria artistica, dichiara con soddisfazione di riscontrare nella produzione di elaborati dei candidati tratti molto originali e creativi, che  hanno condotto i ragazzi a sperimentare nuovi mezzi espressivi capaci di promuovere, attraverso la figura di Vincenzo Valente, l’entusiasmo per le proprie radici culturali e territoriali servendosi di Padlet per raccogliere, organizzare e condividere pensieri e conoscenze. L’attività concertistica continuerà con il lavoro di recupero e diffusione della musica valentiana, sia con gli storici interpreti della canzone classica napoletana sia con la nuova orchestra Valente, composta da musicisti di chiara fama del nostro territorio che, in occasione della X Edizione per Premio Nazionale Vincenzo Valente, si sono fatti molto apprezzare. Per divulgare in maniera sempre più coinvolgente il prezioso patrimonio musicale di Vincenzo Valente ho iniziato anche a creare un sito internet con la digitalizzazione del patrimonio presente nel mio archivio storico.

Liliana Misurelli

 

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