di Francesco Verardi

Ancora un’altra bella serata di quelle che rimarranno nella storia del Centro Storico di Corigliano e nel cuore dei coriglianesi. 

Come ogni anno, in occasione della Festa della Candelora, la Confraternita delle Anime Sante del Purgatorio nella Chiesa Matrice di Santa Maria Maggiore, ha celebrato l’entrata di otto nuovi confratelli, cinque uomini e tre donne.  Il raduno dei confratelli è avvenuto intorno alle 17:30 presso la Gghijesiella, dove con l’accensione delle candele si è dato inizio alla tradizionale Candelora con il Priore Franco Oranges della Congrega Maria Ss. dei Sette Dolori e le altre due Confraternite del Centro Storico Coriglianese, ovvero “Santissimo Rosario” Priore Antonio Chiaradia e “Anime Sante del Purgatorio”, Priore Gianni Gabriele, il Padre Spirituale Don Fiorenzo De Simone e Don Massimo Maria De Novellis i quali hanno dato vita alla significativa e toccante funzione religiosa che ha visto in un primo momento una brevissima processione fino a Santa Maria Maggiore e subito dopo la concelebrazione della Santa Messa. Tanta commozione da parte dei novizi nel momento del rito per l’ammissione alla confraternita suggellato con un abbraccio da parte del sacerdote celebrante e dai loro confratelli.  L’ottimo Sergio La Grotta ha avuto funzione di Primicerio, mentre il coro, guidato dalla brava Chiara De Carlo, ha animato la Santa Messa.  Don Fiorenzo nella sua bella e corposa Omelia ha lanciato un messaggio di speranza, accendere questa candela nei momenti di difficoltà, di buio, di tempesta e pregare con fede ci farà comprendere che il Signore non ci abbandona nella difficoltà, non ci lascia nel buio.  La luce di Cristo non ci farà sentire soli e al buio: ci sosterrà nei momenti di difficoltà, riportando pace nelle nostre vite. In conclusione un altro tassello del grande mosaico della storia e delle tradizioni della nostra tanto sofferta Corigliano, dimenticata da tutti ma non da Dio e resiste ancora nonostante le intemperie del nostro tempo basato solo sul proprio "ego", sulla superficialità e di mancanza di amore per le proprie origini.

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