di Cristian Fiorentino

Il centro storico coriglianese, nella serata di venerdì 10 gennaio, ha vissuto la funzione ufficiale dell’apertura dell’Anno Santo Giubilare.

Cerimonia che ha visto la compartecipazione di numerosi fedeli, confraternite e parrocchiani che si sono ritrovati presso la chiesa di Sant’Anna, nei pressi dell’ospedale “G. Compagna”, prima di dare il via al rito in programma. Azzeccata la scelta dell’orario serale proprio per consentire l’adesione di famiglie e lavoratori. Successivamente, si è avviata la processione penitenziale con la reliquia del “Crocifisso di S. Francesco di Paola” che ha raggiunto il santuario coriglianese dedicato al Santo Patrono.

Con l’ingresso in chiesa è stata decretata l’apertura dell’Anno Giubilare con Solenne Concelebrazione Eucaristica officiata dal Padre Superiore Giovanni Cozzolino e alla presenza di Padre Leonardo Paonessa, Don Angelo Pisani, Don Massimo De Novellis e Don Fiorenzo De Simone. Sul lato destro dell’altare riproposto, sotto la prima effige assoluta e storica di S. Francesco, il primo romitorio del Santo nella sua venuta e permanenza a Corigliano. All’interno collocata la reliquia della “Croce” che S. Francesco portava sempre con sé, una statua lignea del 1500 dove all’interno, nel 2005, è stato ritrovato un osso che si presume essere appartenuto al Santo, e accese due candele simbolo delle virtù Fede e Speranza. Rituale a cui è direttamente connessa la “Pia Pratica dei 13 Venerdì in onore in S. Francesco di Paola” e valida per lucrare l’indulgenza plenaria. Come sancito, infatti, dall’Arcivescovo della diocesi Rossano-Cariati, Monsignor Maurizio Aloise, nell’Anno Santo, anche nel Santuario di Corigliano di San Francesco di Paola, durante la novena, i venerdì a Lui dedicati e nel giorno della festa patronale, si potranno lucrare le indulgenze giubilari.

Durante la Santa Messa, ben assistita dai ministranti e animata dal sempre ineccepibile coro, Padre G. Cozzolino ci ha tenuto ad illustrare “La Pia Pratica dei Venerdì”, voluta direttamente da S. Francesco di Paola, che l’aveva pensata in onore del Signore e dei dodici Apostoli. Padre Superiore che ha riletto all’assemblea le stesse indicazioni scritte dal Santo Patrono: «Per Tredici Venerdì consecutivi confesserete le vostre colpe e riceverete il Santissimo Sacramento nella Messa che farete dire o ascolterete, per la Grazia di cui avete bisogno. Durante la Messa reciterete tredici Patir e tredici Ave Maria in onore e riverenza di Gesù Cristo Crocifisso e dei dodici Apostoli.

Nel tempo stesso farete ardere due candele di cera, in segno delle due virtù: Fede e Speranza; e una terza la terrete accesa in mano, come simbolo della Carità, con cui dovete amare Dio e chiedergli le Grazie. Così nostro Signore vi concederà il compimento dei vostri giusti desideri». Padre G. Cozzolino, oltretutto, durante l’omelia, dopo aver ringraziato tutti i presenti, amministratori comunali compresi, ha evidenziato la valenza della Celebrazione ricaduta in un giorno speciale. Ha rimarcato ancora una volta l’Amore forte di San Francesco per Corigliano “perché qui ha lasciato tanto di sé”, rammentando le lettere scritte di Suo pugno, e dei coriglianesi verso il suo Santo Patrono. Ha illustrato la riproposizione del piccolo romitorio e la storia della reliquia miracolosa della Croce posta sul bastone del Santo Patrono descritto come un “Un Uomo che viene dalla Terra, umile, semplice e minimo ma considerato da sempre un Gigante della Fede Cristiana”.

Ha rispolverato il miracolo e la profezia dei “Tre fichi” ma soprattutto ha posto l’accento sul pensiero di S. Francesco che fu il primo a parlare di “Rinascita al Bene Comune” che fanno del Santo Paolano un testimone di modernità e di pensiero per la ricerca anche oggi della Speranza, al di là di ogni problematica. La stessa Speranza a cui il Giubileo del 2025 è intitolato e rappresentato anche da uno dei tre lumi dei “Tredici Venerdì di S. Francesco di P.”. Le altre candele simboleggiano Fede e quella Carità tanto cara a S. Francesco è stata posta e accesa direttamente sull’altare. Anche in coda alla Celebrazione, Padre G. Cozzolino, ringraziando e augurando un buon Anno Santo a tutti, ha ricordato la prassi per lucrare l’indulgenza plenaria, la pratica dei 13 tredici venerdì e visto anche il momento storico ha invocato la Pace, virtù su cui S. Francesco ha scritto una delle massime più belle in assoluto. In termini di Speranza, invece, ha menzionato i giovani in prospettiva futura anticipando anche che proprio quest’anno ricorreranno anche i 75 anni del ritorno dei Minimi nel santuario di Corigliano (16 aprile 1950). Partecipazione nutrita a questo atto ufficiale dell’Anno Giubilare, nel segno di “Pellegrini di Speranza”, che ben si è coniugata alla devozione all’amato Santo Primo Cittadino. Rivolto, inoltre, l’invito fino a venerdì 4 aprile e per tutta la durata dei 13 Venerdì di S. Francesco di Paola, ad accostarsi a questa Pia Pratica come momento di meditazione, per lucrare le indulgenze ma anche come viatico per riscoprire tanti altri dettagli e sfumature del Santo, oggi più che mai attuali.

 

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