di Giacinto De Pasquale
Dopo 11 anni di permanenza presso la Comunità Salesiana di Corigliano-Rossano, don Natalino Carandente, andrà a svolgere la propria attività pastorale in quel di Soverato.
Giunto nel 2013 in città nella qualità di vice parroco dal novembre 2014 ha assunto il ruolo di direttore della Comunità che ha sede su via Provinciale a Corigliano Scalo. La Comunità salesiana, inoltre, gestisce la parrocchia dei Santi Nicola e Leone, sempre allo Scalo. Lo spirito missionario è tipico di ogni salesiano, perché radicato nello stesso carisma salesiano. È questo spirito missionario che fa vivere la vita consacrata salesiana «in permanente stato di missione»”. Il missionario di Don Bosco non solo insegna, sostiene i più bisognosi, garantisce accoglienza e cura, ma riceve, contribuisce al dialogo interculturale, impara dal popolo che aiuta, è aperto ad essere arricchito dalla cultura locale. Ecco don Natalino, secondo noi, in questi anni di permanenza nella comunità coriglianese ha incarnato questo spirito missionario. E sono stati gli stessi parrocchiani che lo scorso 28 agosto nel corso di un momento di festa, sobrio ma molto intenso, hanno voluto ribadire questi concetti al loro parroco che di li a poco sarebbe partito per altra destinazione.
E’ stato un momento alquanto significativo, perché il legame tra i parrocchiani e don Natali in tutti questi anni è stato votato alla massima condivisione, fratellanza e solidarietà. Don Natalino, sulla scia di don Bosco, ha cercato, e cercherà anche a Soverato, di coniugare fedeltà al carisma religioso e ai bisogni educativi dei giovani nella concretezza dei loro contesti vitali, attenti alla tradizione di educazione cristiana ma al contempo alle novità del tempo e della storia, alle innovazioni sociali, politiche, scientifico-tecnologiche, agendo “con Don Bosco e con i tempi”. Una delle formule, con cui Don Bosco prospettava i fini della sua azione, era quella di “formare buoni cristiani e onesti cittadini”. Essa è diventata comune nella tradizione educativa salesiana ed è a tutt’oggi accolta con favore dall’opinione pubblica. Infatti, essa definisce bene le finalità educative, sociali ed ecclesiali del Sistema Preventivo salesiano (vale a dire il modo di educare salesiano che fa perno sul “punto accessibile al bene”, che c’è in ognuno e nel contesto, e che stimola responsabilmente ragazzi e giovani a farlo crescere, arricchire, strutturare, dilatare: in una parola, “educare”!). Mercoledì scorso, visibilmente emozionato, don Natalino ha voluto salutare e ringraziare la comunità con questo messaggio: “Un grazie veramente sentito a voi tutti per accoglienza e per la fiducia che mi avete accordato in questi anni. Abbiamo vissuto tanti momenti belli insieme, ma anche esperienze difficili. Vi ringrazio di cuore perchè siete sempre pronti a collaborare, generosi nel servizio e motivati nel portare avanti il carisma e la missione di Don Bosco. Obiettivo principale e costante di questi anni è stato quello di far crescere nell’unità e nella comunione i membri della comunità parrocchiale tra loro e con la comunità dell’oratorio. Credo che dei passi in avanti sono stati fatti, ma c’è ancora da lavorare molto. Continuate a impegnarvi per vivere uniti. Una sola comunità che vive di fede e di carità. Siate pronti al perdono per non rimanere in risentimenti che distruggono la comunione. Superate i contrasti e le divisioni per camminare insieme. Mentre vi ringrazio, vi invito ad accogliere con colore, come sapete fare bene, i nuovi confratelli che arriveranno. Accordate loro la vostra fiducia. Sono certo che la meriteranno. Io andrò a Soverato. Quindi resto in Calabria e questo mi fa piacere. Sono da 30 anni in questa terra meravigliosa e sono contento di restarci ancora. Non vi nego che mi dispiace andare via. Come si dice: partire è un po’ morire! Qui verrà don Emidio Laterza come direttore dell’Opera Salesiana e don Dino Perulli come Parroco. Ringrazio don Raffaele per gli anni che abbiamo condiviso in comunità. Don Raffaele in questi anni, post-pandemia, ha fatto rifiorire l’oratorio e questo è molto bello. Ringrazio anche tutti i giovani che collaborano con lui e svolgono il loro servizio generoso all’oratorio. Grazie a don Federico che è stato solo un anno e ora è stato nominato direttore-parroco della nostra comunità salesiana e della Parrocchia di Potenza. Un grazie a don Mario per il supporto e la disponibilità in questi due anni. Grazie a tutti quelli che hanno operato con me in parrocchia e nell’Opera Salesiana, ai gruppi, alle associazioni della parrocchia e dell’oratorio. Grazie ai ragazzi della Casa famiglia che stanno crescendo bene. Auguro loro una vita felice. Cari ragazzi scegliete sempre il bene e sarete felici. Grazie agli operatori della casa famiglia che con impegno accompagnano questi ragazzi in un cammino difficile, ma ricco di speranza. Andate avanti uniti. Bene, vi saluto. Sostenetemi con la vostra preghiera. Vi sono vicino con la mia. “Una distanza materiale non potrà mai separarci davvero dagli amici. Se anche solo desideri essere accanto a qualcuno che ami, ci sei già.” (Richard Bach). Anche se lontani restiamo vicini”. Come diceva don Natalino nel suo messaggio, il nuovo parroco si chiama don Dino Perulli e arriva da Andria, mentre il nuovo direttore dell’oratorio sarà don Emidio Laterza e arriva da Potenza.