Fonte: pagina facebook di Salvatore Martilotti
La tradizionale processione in mare dello scorso 5 agosto in onore della Madonna della Neve con i motopescherecci e tutte le altre imbarcazioni da pesca della marineria di Schiavonea, ma anche tantissime imbarcazioni da diporto, con tutte le autorità civili, militari e religiose, sarà ricordata per la grande partecipazione popolare.
La statua della Madonna della Neve ha navigato da Schiavonea per tutta la costa fino all’altezza della contrada Pirro Malena. Appuntamento che si è rinnovato tra fede e riti con il passaggio in mare molto sentito da parte di una marea di persone che salutavano la Madonna della Neve lungo la spiaggia da Schiavonea a Sant’Irene accompagnate da preghiere, applausi e fuochi pirotecnici.
Certamente, dalla nostra postazione sulla spiaggia di Fabrizio piccolo abbiamo vissuto una giornata particolare fra fede e tradizione popolare con una città che incomincia ad integrarsi fra i suoi cittadini come un’unica grande Comunità. Tutto bene? Si e no. Si alla bella giornata che ha costeggiato il litorale del nuovo Comune solo fino “a ru tuppalo” e che contribuisce con le tradizioni popolar-religiose a formare un’unica grande Comunità. No perché, forse, alle Autorità preposte dovrebbero arrivare proposte per valorizzare questo grande evento popolar/religioso.
A nostro parere, il Sindaco potrebbe costituire “un tavolo d’ascolto” per poi avanzare una proposta operativa alle Autorità competenti. Pensiamo già nei prossimi giorni all’evento del prossimo anno 2025 per estendere la processione per l’intero litorale di Corigliano Rossano. Certamente nel rispetto delle normative, in particolare per la sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare, ma, cercando, nel rispetto della legge, di valorizzare al massimo questo grande evento estivo attrattivo per turisti e per la popolazione locale. In questo momento, tuttavia, il mio pensiero è rivolto a tutti i pescatori “volati in cielo” ed, in particolare, a mio padre, e non esagero se dico che è stato uno dei più grandi pescatori nella storia della marineria di Schiavonea non solo per la professionalità riconosciuta da tutti, ma sicuramente uno dei nostri marinari più innovatori sia con gli attrezzi tradizionali della piccola pesca artigianale, con le lampare e il cianciolo, ma anche la grande passione per il palangaro. Componente di una delle più importanti famiglie di pescatori di Schiavonea, i “Peppi”, con “il mare e la pesca nel sangue”, sin dal secondo dopoguerra ha svolto l’attività di pesca con tutte le tipologie di imbarcazioni passando dalla barca a vela, alla prima imbarcazione a motore, e di seguito ha realizzato il sogno del primo grande motopeschereccio della nostra marineria. La marineria locale oggi è in palese difficoltà ma sempre orgogliosa per andare avanti ricordando soprattutto quelli che sono volati in cielo. A noi, per le note difficoltà della marineria locale, non resta che aspettare segnali da parte di chi ha il dovere di intervenire per sostenere un settore dalle grandi tradizioni che necessita di innovazione e diversificazione perché la pesca continui a rappresentare il futuro del “Borgo marinaro” di Schiavonea.
Salvatore Martilotti