di Cristian Fiorentino

Anche quest’anno, come da consuetudine nella seconda domenica di luglio, in tutto il pianeta le comunità cattoliche si sono ritrovate per meditare e pregare per la gente di mare e tutti coloro che operano nell’ambito marittimo.

In concomitanza dell’evento, il prefetto del dicastero per il “Servizio dello Sviluppo Umano Integrale”, Cardinale Michael Czerny SJ ha inoltrato una missiva a tutti i principali attori di questo settore nonché ai cappellani e volontari operanti nella pastorale del mare. Su questa scia è stato rimarcato che la Chiesa è invitata a provvedere alla collettività globale considerato che i marittimi appartengono a tutte i culti presenti sulla terra: “Includerli nella vita e nella pastorale della Chiesa favorisce la crescita nella comprensione reciproca e nella solidarietà fra tutti i popoli e le religioni”.

Nella diocesi di Rossano-Cariati, ad occuparsi di questa particolare manifestazione è stato l’ufficio diocesano per l’Apostolato del Mare, amministrato da Don Giuseppe Ruffo in sinergia con la rappresentanza annessa, che ha predisposto diverse tappe di preparazione, attraverso riflessioni e orazioni. Il primo momento si è vissuto giovedì 11 luglio, nella sede della Lega Navale Italiana sezione di Cariati presso il porto, in un incontro di preghiera seguito dal lancio in mare di una corona di fiori in ricordo di tutte le vittime del mare. Venerdì 12 luglio, sulla spiaggia di Mirto Crosia, partecipata veglia di preghiera dal titolo “Con Maria in attesa della domenica del mare”.

Sabato 13 luglio, invece, nella chiesa “SS. Vergine” a Lido S. Angelo di Rossano, si è celebrata la Santa Messa e a margine è avvenuta la benedizione del mare e un nuovo lancio di una ghirlanda floreale come omaggio dei caduti in mare. Nella serata di domenica 14 luglio, nella “Domenica del Mare” presso la parrocchia “Santa Maria ad Nives” di Schiavonea, è stata officiata la partecipata Celebrazione Eucaristica con tanto di Atto di affidamento a “Maria Stella del Mare”. Diretta e coinvolgente l’omelia di Don G. Ruffo che ha evidenziato: « Anche la liturgia di questa domenica e la Parola di Dio si inseriscono in questo contesto ed sono ricche di spunti per migliorare il nostro cammino di Fede ed essere innamorati di Gesù e del suo Vangelo.

Paolo, nella seconda lettura, ci invita a benedire Dio e noi in questa seconda domenica di luglio, come ormai avviene da anni, celebriamo la Domenica del Mare. Facciamo nostre, in questa giornata, le parole dell’Apostolo Paolo per dire Grazie a Dio per tutti i doni che concede alla nostra vita ad iniziare dalla vita stessa. Grazie per il dono del mare, del creato e della natura. La Chiesa che siamo noi e che è come un corpo, ha voluto questa Domenica del Mare e in questa corporatura ci sono degli elementi invisibili ma che operano attivamente. Tra questi, tutti quelle persone che lavorano nel mare ad iniziare dai pescatori, passando per marinai e autorità portuali senza dimenticare quanti lavorano sulle grosse navi e alle tante famiglie che vivono grazie a tante mansioni praticate. Tante volte, però, non ci soffermiamo a riflettere sull’operato e sul servizio di questi nostri fratelli.

Ecco perché in questa domenica del mare noi siamo chiamati a dire grazie al Signore per questi nostri fratelli. Quando si pensa al mare- ha proseguito Don G. Ruffo- non si può non pensare al Vangelo perché ai tempi di Gesù grazie a piccole barchette ci si spostava. Anche Gesù ha utilizzato queste barche per annunciare il Vangelo e lo stesso Apostolo Paolo ha attraversato il mare per evangelizzare i popoli. Il mare, infatti, per noi Chiesa ha un significato enorme e questa bellissima barca collocata ai piedi dell’altare, rappresenta anche la memoria dei nostri Fratelli migranti che in cerca di speranza, pace, un lavoro e una vita umana hanno spesso perso la propria vita».    

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