di Salvatore Martilotti*

Sulla spiaggia del Borgo marinaro il decano dei pescatori locali era solito, sempre alla stessa ora della sera, seduto sulla spiaggia, intrattenere i colleghi più giovani con racconti di mare, ma anche ricordare le tante angherie perpetuate nei confronti della categoria della piccola pesca artigianale.

In quella serata dei primi giorni di luglio, forse per il caldo, all'improvviso, ebbe uno scatto di orgoglio e incominciò ad inveire contro i predoni delle risorse dell'Unione europea destinate ad ammodernare il segmento più in crisi del settore: la pesca costiera artigianale. L'anziano pescatore non si stancava mai di ricordare che la piccola pesca artigianale rappresenta, da sempre, ripeteva con veemenza, l'identità della marineria, anche se adesso vogliono anche sfrattarci dalla spiaggia storica dei pescatori. Oltre a rubarci la nostra spiaggia ora con l'utilizzo distorto, da parte di questi predoni venuti da paesi vicini, si rischia di rubare il futuro a tante famiglie di pescatori con il risultato, senza prospettive, di incoraggiare i giovani a preparare la valigia in cerca di un futuro migliore.

Ma i pescatori più giovani di rimando sostenevano che dalle marinerie vicine i più informati e "le persone che capiscono" dicono che è in arrivo una pioggia di soldi per i piccoli pescatori. Subito questa notizia veniva smentita dai pescatori che erano andati in pesca durante la notte. Infatti, con un velo di delusione, ma con grande orgoglio, sostenevano che, invece, ai nostri pescatori costieri artigianali, al rientro dalla bordata di pesca con gli attrezzi "bardasciunu, pignate e sciabbachiello", rimaneva solo la fatica e i pochi soldi delle modiche quantità di pescato sbarcato e venduto a consumatori occasionali. Tuttavia, continuavano a ripetere, con grande dignità, di aver lavorato duramente per pochi soldi a differenza dei "soliti ignoti" predatori "politicanti poliedrici" pronti a non lasciarsi sfuggire una ghiotta occasione per mettere le mani su questi fondi destinati alla piccola pesca e candidarsi con l'aiutino dei compari a "gestire" le risorse comunitarie destinate alla pesca costiera artigianale per utilizzarle per "feste e festicelle". Con amarezza constatiamo "lo sperpero di denaro pubblico" utilizzato, in maniera maldestra, per finalità diverse dal vero obiettivo Ue. Un raggiro di fondi che non produrranno nessun risultato in direzione dello sviluppo e dell'occupazione . Tanti piccoli pescatori sono raggirati e diversi si lasciano adescare come i merluzzi!  C'è amarezza in giro: è un vero peccato, diceva l'anziano pescatore. E siccome il pescatore quando esce in mare deve pensare a quello che deve prendere e non ai pesci presi il giorno prima, a molti piccoli pescatori resta una sola speranza: avere fiducia nel Sindaco di Corigliano-Rossano. Al Sindaco i pescatori artigianali chiedono di non perdere opportunità e risorse così importanti per accompagnare il cambiamento in atto nel settore che potrebbe consentire di puntare, con una gestione diversa e trasparente delle risorse comunitarie pesca, a rilanciare la piccola pesca artigianale in modalità inter-settoriale con ambiente, cultura e turismo costiero e valorizzare  la gastronomia legata al mare come grande opportunità della piccola pesca artigianale del litorale del nuovo Comune di Corigliano-Rossano.

Salvatore Martilotti - Presidente "Cooperativa Pescatori Artigianali"

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