di Cristian Fiorentino

Nell’ultimo week-end, come da tradizione nel terzo fine settimana di settembre, il popolo coriglianese ha reso omaggio a “Maria SS. Delle Grazie”. I giorni clou dei festeggiamenti allo scalo di Corigliano, sono stati dal 15 al 17, anche se le celebrazioni sono iniziate col novenario, partito lo scorso 8 settembre, dove i fedeli hanno recitato Santo Rosario e novena e assistito alle Messe.

Consiglio pastorale che ha curato tutta la pianificazione curando ogni dettaglio dell’organizzazione e spendendosi per la riuscita della manifestazione. Intanto, è stato comunicato che l’estrazione della consueta riffa avverrà domenica 24 settembre alle 18 in chiesa. Interessanti le meditazioni proposte da Don Alfredo Pisani, Don Tonino Longobucco e Padre Francesco Ansalone. La comunità parrocchiale, guidata dal parroco Don Angelo Pisani, ha rispettato il programma religioso predisposto: con la processione di venerdì 15 sino alla chiesa “Maria Santissima Immacolata”, accompagnata dalle note della banda musicale “Città di Corigliano-Rossano”, dove a seguire vi è stata la Celebrazione Eucaristica e alle 20 il concerto del maestro Alfonso Ponte e le “Fughe Armoniche”. Iniziativa della statua della Madonna in pellegrinaggio nell’altra parrocchia dello scalo coriglianese, sostando per un intero giorno, che rappresenta una sorta di novità e che sarà di certo ripetuta anche negli anni avvenire nelle altre comunità di “San Nicola e Leone” e “San Giovanni XXIII”.

Sabato 16 settembre, invece, dopo la recita dei vespri, la processione di rientro dalla parrocchia “Maria SS. Immacolata”, sempre scortata dalle note della banda “Città di Corigliano-Rossano", è terminata proprio alla parrocchia “Maria SS. delle Grazie”. Dopo l’arrivo, alla presenza dei fedeli si è svolta la concelebrazione Eucaristica tenuta dai parroci dello scalo cittadino sul sagrato della chiesa. Domenica 17 settembre, nella solennità della Patrona “Madonna SS. delle Grazie”, oltre alle messe del mattino, in serata la concelebrazione Eucaristica è stata ufficiata dall’Arcivescovo di Rossano-Cariati Maurizio Aloise. Monsignor M. Aloise, durante la sua omelia, prendendo spunto dal vangelo della domenica, ha sottolineato molto il discorso del perdono senza limiti avendo vera misericordia. «Atteggiamento che messo in pratica verso i fratelli e il prossimo ci rende un po' più simili a Dio avendo e vivendo questa Misericordia infinita e perdonando costantemente. Tutto ciò, però, non a parole ma con i fatti scacciando sempre il gesto della vendetta.

Il cuore di Dio è tenero e compassionevole e perdona sempre in modo incalcolabile. Perdonare è una condizione fondamentale per chi è Cristiano e perdonando imitiamo Dio. Fuori dal perdono non c’è speranza e non c’è pace. Perdono che chiede la conversione a chi ha subito il male. Il tempo del perdono è il coraggio dell’anticipo perché il perdono libera il futuro. Magari imitando S. Francesco perdonando di cuore e facendolo scaturire dagli occhi e dallo sguardo buono che ti fa cambiare il modo di vedere la persona». Lo stesso Monsignor Aloise ha riproposto un gesto di Papa Francesco, invitando i fedeli nel chiudere gli occhi e pensare nella prospettiva del perdono a chi ci ha fatto male o ferito. Non sono mancate, tuttavia, neanche le critiche serpeggiate sui social in questi giorni con tanto di miserevoli e anonimi attacchi. Giudizi cozzati violentemente con la realtà. L’iter religioso, infatti, preposto è stato ampiamente rispettato ad iniziare dalle stesse processioni contestate, da taluni, come completamente assenti.

Obiezioni ancora più assurde ed esagerate se, chi di dovere, confonde la Fede verso la Madonna con bancarelle, cantanti o altre attrazioni che, ad onor del vero, erano presenti. Accanirsi in maniera aggressiva contro un sacerdote chiunque esso sia, inoltre, è sempre un atto infelice. Il parroco, in questo caso Don Angelo Pisani, sino a prova contraria rappresenta sempre un uomo di Dio e si deve rispettare sia come sacerdote che come uomo, tenendo presente che la sua missione è occuparsi delle anime e delle celebrazioni religiose. È pur vero che tra parroco e fedeli spesso si dovrebbero creare dialogo e alchimia per cercare di portare avanti più progetti condivisi. Ma è altresì vero che non si può pretendere di imporre i propri voleri al parroco di turno. Il problema, piuttosto, è capire se taluni contestatori hanno “smarrito la retta via” perdendo di vista il vero senso dell’essere Cristiani nonché l’essere civili come persone. La devozione, per la Madonna, Gesù o i Santi, per un fedele deve avere la priorità assoluta e non può essere sostituita con nient’altro. La parola declamata da Gesù nei vangeli è abbastanza esplicita in tal senso e da quegli stessi insegnamenti si dovrebbe prendere esempio. Così come si dovrebbe anteporre sempre il dialogo possibilmente costruttivo a qualsiasi tipo di contestazione irruente. Basi su cui tutte le parti possono sempre lavorare trovando dei punti di incontro mettendo in cantiere idee e progetti su cui lavorare fattivamente insieme per il futuro. Per la maggior parte dei fedeli, comunque, l’occasione di rendere omaggio e consegnare le proprie preghiere a “Maria SS. Delle Grazie” ha avuto la precedenza e la maggioranza su tutto e tutti.  

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