di Cristian Fiorentino

È stato un week-end, quello del 12 e 13 agosto, da incorniciare e da record per Schiavonea. Gremito, infatti, il borgo marinaro per il primo “Festival del Gambero Rosso”, ideato e predisposto dall’associazione “Schiavonea e Sant’Angelo puliti”.

Iniziativa incentivata dalla regione Calabria, dipartimento agricoltura risorse agroalimentari e forestazione e Flag borghi marinari dello Jonio. Manifestazione che ha vivificato l’anima schiavoneota, da sempre votata alla cultura del mare e  della pesca. Relazione intrinseca all’identità del popolo marittimo, tra le marinerie più rilevanti del mezzogiorno d'Italia. Finalità primaria del progetto favorire il pescato del proprio mare e sostenere l’impegnativo mestiere dei pescatori. Perentori gli hashtag che hanno battezzato l’evento, #vivilborgo e soprattutto #mangiapescelocale, tesi a rimarcare la rilevanza del sorreggere i prodotti ittici autoctoni e le attività necessarie e pesanti ma indispensabili per sistema economico e produttivo. “Festival del Gambero Rosso” concepito anche per l’espansione e l’orientamento, nel comprensorio, verso nuovi confini come ittiturismo e pescaturismo. Fenomeni che potrebbero raffigurare delle innovazioni per un incremento economico e turistico di tutto il bacino di Schiavonea e, al contempo, illuminare le tipicità del tratto di mare jonico cosentino.

In primis proprio il gambero rosso e sul suo utilizzo nella lavorazione dei cibi, essendo una varietà di crostaceo presente e pescato tra l’alto Jonio e il crotonese. Durante la due giorni dell’evento, per  tra le particolarità di arte culinaria, infatti, proposte diverse specialità di pasta, oltre alle fritture, le polpette di orate, allevate attraverso una speciale tecnica nelle acque joniche, senza contare la speciale pizza alle alici. Rassegna che ha richiamato l’attenzione di ben quattromila persone, tra turisti, cittadini e tanti arrivati dall’intero territorio e dalla provincia, per una due giorni vissuta a pieno tra le vie Napoli, Genova e Gaeta. Centro storico marinaro preso d’assalto e successo da condividere tra tutto lo staff promotore e operativo dell’ass. “Schiavonea e S. Angelo puliti”, già lodevole per la riqualificazione del borgo arricchito di arredi, dipinti e altre peculiarità. Rispettato il considerevole programma contrassegnato, oltre che dalle degustazioni del pescato e dagli stand enogastronomici, anche dal workshop sulle “Eccellenze della marineria di Schiavonea”. E come in ogni festival che si rispetti non è mancata la buona e coinvolgente musica live folkloristica intonata dalle band scelte e invitate.

La scaletta dell’avvenimento ha proposto anche l’interessante proiezione del cortometraggio dal titolo “Rosso in blu”, l’esposizione fotografica dal tema “Le Matriarche” e la ricerca degli alberi storici genealogici delle famiglie di Schiavonea. Non da meno lo show cooking e i concorsi a premi di arte marinaresca per uno dei mestieri più arcaici e affascinanti al mondo. Anche il fascino dei murales ha avuto una certa attrazione per i presenti nel borgo che hanno potuto apprezzare le opere attraverso un vero e proprio tour. Prima edizione del “Festival del Gambero Rosso” da pollice alto e che ha saputo sponsorizzare oltre al pescato locale, anche storia, rinnovamento, gastronomia e cultura elargendo distrazione e sapere. Al team guidato dal direttore Mario Martilotti vanno i plausi per aver saputo coordinare e pianificare un corposo evento, basilare per creare una coscienza che sia ponte tra mare, pescato e impulsi che passano necessariamente anche da tali iniziative.  

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