di Cristian Fiorentino
Anche nel secondo sabato di maggio, fin dalle prime luci dell’alba, i devoti sono accorsi in massa presso la parrocchia “Santa Maria ad Nives” di Schiavonea. Nel mese Mariano per antonomasia e nel giorno del 13 maggio, in cui si ricorda la prima apparizione della Madonna a Fatima in Portogallo, si è ripetuta la calorosa riverenza alla “Vergine Maria” anche in riva allo Jonio coriglianese.
Anche in questo sabato tanti i pellegrini, di tutte le età e genere, sono giunti rigorosamente a piedi dal centro storico, dallo scalo e da altre frazioni per assistere alla prima messa del mattino delle ore 6:30. Durante il tragitto, in molti raccolti in preghiera, hanno recitato il Rosario e i più mattinieri sono arrivati davanti al sagrato della chiesa del borgo marinaro, addirittura due ore prima della liturgia. Fedeli che offrono ben volentieri i propri passi alla Madonna sapendo nel proprio intimo di poter contare sulla “Sua” protezione. Radunati nella gremitissima parrocchia schiavoneota, all’interno e fuori, la Celebrazione Eucaristica è stata presieduta dal sacerdote Padre Francesco Ansalaone, sempre coadiuvato dai ministranti e dal coro parrocchiale. Il parroco reggente della comunità marinara ha evidenziato alcuni salienti tratti della Madonna invitando tutti i presenti ad applaudirsi per essere lì in nome di Maria: «Stamattina- ha esordito Padre F. Ansalone- la Vergine ci ha svegliato radunandoci in tanti.
Prendendo esempio da Lei ci dobbiamo svegliare anche dal torpore e da ciò che ci preoccupa. L’invito che ci porge è quello di metterci in cammino sulle Sue orme perché in fondo la Madonna è sempre stata una di noi. Nella Sua vita proprio come noi ha affrontato, tra tribolazioni e ansie, tanti percorsi come quando si è recata dalla cugina Santa Elisabetta. Come i Re Magi che viaggiavano seguendo le stelle di notte per giungere a Gesù, anche noi seguendo la Madonna possiamo andare incontro al Signore. E come ha fatto la Mamma Celeste, nella Sua esistenza terrena, anche noi dobbiamo affrontare i nostri problemi e sofferenze, a patto che lo si faccia insieme condividendoli. La Madonna ci faccia ricalcare davvero le sue impronte per ottenere la pace nelle nostre case e soprattutto per far cessare ogni tipo di ostilità in questo periodo storico, post pandemico, in cui protagonista ancora una volta sono la guerra e la crisi. Portiamo in questa giornata e nel nostro quotidiano la Sua immagine ma soprattutto il Suo esempio in tutto ciò che facciamo, nei posti che frequentiamo e a chi incontriamo». Recitata anche la preghiera alla “Madonna della Schiavonea” prima della benedizione. Prima del congedo, padre Francesco Ansalone, ha ringraziato tutti dando appuntamento ai fedeli a sabato del 20 maggio per il terzo sabato in onore della Madonna.