di Cristian Fiorentino

Volgono al termine i lavori presso il nuovo e avveniristico complesso parrocchiale “San Giovanni XXIII”. Ubicata allo scalo coriglianese, la struttura sarà dotata di ampi spazi sia al chiuso sia all’aperto tra casa canonica, locali per le attività, tra cui sala pastorale e aule didattiche e che potrebbe essere inaugurata nei prossimi mesi.

Sul fronte dei lavori, infatti, la ditta è ormai ai dettagli e alle rifiniture prima di consegnare l’opera alla diocesi e alla comunità. Persiste, però, un problema atavico proprio davanti l’entrata del complesso, dovuta ad una fogna mal funzionante che spesso inonda di liquami proprio la zona del cancello principale provocando anche lezzi nauseabondi. Disservizio già presente prima dell’avvio della costruzione e segnalato più volte agli uffici comunali, sia ufficialmente dalla diocesi, che dai residenti anche attraverso una petizione a cui non sono seguiti i necessari interventi risolutivi. Abitanti della zona limitrofa, inoltre, spesso costretti alla chiusura degli infissi o alla convivenza con i fetori in arrivo dallo scolo in emersione.

In alcuni casi, nei periodi di “piena”, molti abitanti lamentano addirittura di essere in difficoltà nel transitare con l’auto per parcheggiare sotto le proprie case, senza dimenticare anche i problemi di animali e insetti nonché di natura igienica che ne conseguono. Rogna fognaria che sta interessando da troppo e tanto tempo la zona in questione, a contrada San Francesco in via San Gaetano Catanoso, senza le dovute risoluzioni. Lo stesso parroco Don Tonino Longobucco ha espresso l’ennesimo accorato appello alle istituzioni, anche dall’altare nelle ultime domeniche, affinché venga risolta definitivamente la problematica. Diversamente potrebbe slittare l’inaugurazione della nuova e articolata chiesa a data imprecisata. Mancata apertura e trasferimento che nuocerebbe e non poco all’intera collettività che al momento risiede ancora nella vecchia chiesa, poco distante dalla nuova, dovendo fare di necessità virtù per molte funzioni e servizi. Comunità della “San Giovanni XXIII”, infatti, che abbraccia un quartiere molto popolato, ancora in via d’espansione, con tantissime giovani famiglie, ragazzi e bambini. La posa della prima pietra è datata 26 giugno 2016, con l’allora vescovo Monsignor Satriano, ma considerando la mole di lavoro e qualche ordinaria difficoltà, compreso il periodo covid, i lavori sono proseguiti tuttavia spediti tanto da essere alle ultime definizioni. Sarebbe, però, davvero uno smacco non poter trasferirsi e non celebrare l'inizio del nuovo corso di questo avanzato complesso parrocchiale a causa di un’occlusione fognaria. Appelli e nuove segnalazioni del problema in questione che si sperano vengano raccolti e presi in seria considerazione da amministratori e tecnici negli uffici comunali competenti, per la risoluzione di un ingorgo ad oggi troppo fetido e impediente.

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