di Nilo Domanico- da pagina facebook -

È un sasso nello stagno. Una prima onda concentrica che punta a smuovere coscienze, liberare vibrazioni impetuose e scatenare altre onde che via via si propagheranno nelle acque stantie di questo territorio.

Vogliamo liberare energie positive su una piattaforma orizzontale, democratica, inclusiva. Non fermatevi ai primi nomi di questa giornata iniziale. Ad essa ne seguiranno altre, tante altre, con innumerevoli contributi provenienti da ogni direzione. Non potevamo però “fisicamente” andare oltre in questa prima giornata di “discorsi per cambiare, cambiando i discorsi”. La data è bizzarra, il 10 Agosto, ma è in questa data che si sono concentrate la maggior parte delle presenze di coloro che non vivono nella nostra terra ma che potevano e volevano dare il loro contributo “in presenza”. Seguiranno incontri generali e tematici seguendo la traccia della “lucida follia” o di una “regolata anarchia”, locuzioni in apparenza paradossali. Non ci sono simboli in Altrove Qui, ma solo la volontà di “fare rete” tra esseri umani che avvertono il bisogno di essere felici, di godere della bellezza di questa terra, di ricreare il proprio Altrove Qui. La tenace volontà di liberarsi di una narrazione divenuta ormai stantia, immobile, imprigionata in visioni elitarie e talvolta personalistiche che non hanno prodotto nel tempo la necessaria scossa, non hanno dato vita ad un racconto che facesse scuotere l’anima, aprire la mente. Che non hanno scatenato nuove suggestioni atte a far vibrare il cuore ed aprire gli occhi a nuovi orizzonti. Vogliamo creare ciò che oggi è definito globalmente “brainstorming”, ossia una “tempesta di idee”, un “assalto mentale”, che è una tecnica creativa di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema. Deriva direttamente dal metodo delle Quaestiones disputatae delle Università medievali. Esso consiste, dato un problema, nell'organizzare degli incontri in cui ogni partecipante propone liberamente soluzioni di ogni tipo (anche strampalate, paradossali o con poco senso apparente) al problema, senza che nessuna di esse venga minimamente censurata. La critica ed eventuale selezione interverrà solo in un secondo tempo, terminata la seduta di brainstorming. La rinascita o lo splendore di un territorio cominciano non quando si pongono delle condizioni materiali, ma quando queste condizioni sono accompagnate o precedute da qualcosa che si accende, che brilla, da un lampo accecante nella tempesta, da una scintilla che da fuoco ai nostri cuori. Quando ci si confronta con la gravità di alcuni problemi si conclude spesso con la riflessione che tutto deve partire dall’educazione, dalla scuola, dalla cultura. L’ambizione del discorso è, dunque, da un lato di dare una prima indicazione sulla direzione, di cominciare a discutere di una politica culturale del territorio, poiché è dalla Conoscenza e dal Sapere che prende vita tutto il resto. Dall’altro di cominciare a fornire un quadro concreto e organico delle necessità del territorio e della possibile organizzazione della cultura. Nuove idee e visioni. Nuovi progetti e suggestioni. Pensare Il nostro ALTROVE QUI, che punti a scatenare la scintilla che faccia brillare di fulgida luce la nostra terra che scriva con le proprie mani una nuova storia sulle tracce del suo antico e magnifico splendore. Siamo qui, siamo forse dei folli. Ma forse è proprio di un po’ di follia ciò di cui necessita la nostra martoriata terra.

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