Signor Sindaco di Corigliano-Rossano, si può evitare che la TAVERNA, un bene storico di Schiavonea che insieme al Santuario Maria ad Nives, al Quadrato e alla Torre del Cupo rappresentano l’identità del Borgo marinaro, venga deturpato per farne un Centro di Accoglienza per immigrati?
Noi del “Comitato Pescatori Costieri Artigianali di Corigliano-Rossano”, siamo convinti che è malinconico e desolante il diniego di solidarietà e accoglienza e a noi “marinari”, emigranti da sempre, ci piace ricordare che spesso il mare rinfresca la memoria e poi l’estate non è la stessa se viene meno la solidarietà e l’accoglienza. Noi abbiamo rispetto per gli immigrati e le persone disagiate ma non si può umiliare la storia del Borgo marinaro, dei pescatori di Schiavonea solo perché c’è un finanziamento che “non possiamo perdere” e non aver rispetto di un luogo storico di Schiavonea. Così come ci dispiace dirlo, ma risultano disdicevoli le affermazioni di un Consigliere comunale che giustifica il tutto poichè fra alcuni anni, dopo il restauro, l’edificio da casa degli immigrati potrà essere riutilizzato per l’apprendimento scolastico! Per noi “marinari” la Taverna è un bene della nostra Comunità che vorremmo che diventasse un luogo sociale e culturale per la popolazione e per i giovani di Schiavonea. Signor Sindaco, ci permettiamo di chiederLe di bloccare questa scelta “non proprio opportuna” e, invece, Le chiediamo di fare una cosa buona per la pesca costiera artigianale di Schiavonea. Chiediamo di essere ascoltati per cercare di risolvere il “paradosso” dello sfratto dalla spiaggia con i piccoli pescatori in Tribunale per “occupazione abusiva del demanio marittimo con le piccole imbarcazioni tradizionali lì dove il Comune ha previsto che possono stare così come previsto dallo strumento urbanistico per la gestione del demanio marittimo (Piano di Spiaggia).
Salvatore Martilotti - Presidente “Comitato Pescatori Costieri Artigianali Corigliano-Rossano”