In merito a quanto avvenuto a Reggio Emilia, il Movimento per la Vita di Corigliano-Rossano, attraverso il contributo del dott. Michele Guerrieri, Responsabile della Commissione "Diritto alla Vita e discussione Politica" dell'associazione, interviene a gamba tesa sull'abominevole fenomeno.
La vicenda di Bibbiano è una notizia che non avrei mai voluto commentare. La morale impone però, riprendendo le parole di Aldo Moro, che “la verità fa male ma aiuta ad essere coraggiosi”. Sì, perché ci vuole un gran coraggio a stare contro il sistema dell’internazionale del globalismo politicamente corretto, a cui si accodano i più grandi social media, tv, giornali ed ogni azienda che dona contributi sproporzionati a favore delle manifestazioni LGBT che le stesse reputano soddisfacenti come strategie di marketing, dando man forte a questo irrazionale processo. Il consumatore perfetto, schiavo del sistema, con un’identità liquida e fragile è per loro il miglior cittadino del mondo, perché dedito solo al soddisfacimento di desideri personali. E’ così che nascono le pratiche di utero in affitto, il difendere l’aborto come diritto per la donna e non il neonato, e tante altre pratiche che mettiamo instancabilmente in discussione finché ci daranno diritto a dire la nostra. Ma dopo questa premessa, purtroppo mi duole commentare una vicenda finita troppo poco agli onori della cronaca e visto le misure cautelari emesse dalla magistratura mi impegnerò di parlarne accuratamente, nonostante la disumanità che spinge alla rabbia, perché quando parliamo dei bambini, parliamo di quelli che San Josemarìa Escrivà descriveva anche con questa frase “Essere piccoli significa abbandonarsi come sanno abbandonarsi i bambini, credere come credono i bambini, pregare come pregano i bambini". Qui però si parla di un altro abbandono, di quello che emerge dall’inchiesta “Angeli e Demoni” ed ovviamente da garantista tratterò il tema dello scandalo da un punto di vista etico e morale e non giudiziario. Dall’inchiesta emergono fatti che fanno rabbrividire, che confermano una vera e propria ideologizzazione indottrinale che le associazioni cattoliche non moderniste denunciano da molto tempo. L’inchiesta parla di affidamenti non chiari per ipotetici abusi di bambini da parte della famiglia naturale confermati dai minori sotto forzatura psicologica secondo l’inchiesta, con altri più inquietanti scenari che la magistratura ne certamente terrà conto, a bambini dati a genitori dello stesso sesso. Mentre i tantissimi mamma e papà, che hanno i requisiti reddituali aspettano anni e anni, qui si assiste ad un sistema che detiene delle falle enormi ed è compito del Parlamento metterci mano, come nel caso sollevato di alcune “casa famiglia”. In Italia c’è sete di giustizia, giustizia sociale e morale, e lo Stato deve e sono certo sarà dalla parte delle tutele dei più deboli, in questo caso i fanciulli indifesi. Per far questo, spero che si faccia una grande operazione di controllo in tutto il Paese, perché temiamo che questo modello sia stato usato in altri comuni anche più grandi del piccolo Comune di Bibbiano, con la speranza che sia un caso isolato, credo bisogna suonare l’allerta massima perché uno Stato che giustificherebbe non vigilando al massimo tali fatti perderebbe la bussola dei suoi principi fondanti dettati dalla Costituzione. Trovo sconcertante inoltre, non che sia stata arrestata l’attivista di primo piano dei “diritti” lgbt ma che questa rete di associazioni contro la famiglia naturale, che accusa preti condannati dalla Chiesa Cattolica al celibato per abusi sui bambini, ad oggi non abbia preso le distanze dal suo esponente. Alla magistratura ed al Pm la nostra piena solidarietà, sperando che questa tragica vicenda si chiuda con un giudizio esemplare.
Michele Guerrieri Responsabile Commissione “Diritto alla Vita e discussione Politica” - MpV Corigliano-Rossano