L’arrivo del nuovo Commissario alla Sanità, dott. Saverio Cotticelli, è la conferma che il commissariamento della Sanità calabrese rimane tuttora l’unica soluzione pensata per affrontare la gravità dell’emergenza sanitaria.
Ma, come per ogni piano di rientro, anche Cotticelli avrà il compito di ridurre la spesa sanitaria, e nel contempo tentare di salvaguardare i LEA calabresi. Tutto ciò appare oggi estremamente inconciliabile, per più motivi. Durante tutto il periodo di commissariamento sin qui trascorso, ossia da poco meno di dieci anni, non solo non si sono avuti miglioramenti, ma la Sanità calabrese ha finito per peggiorare inesorabilmente. Chiusure di ospedali e reparti, blocco del turn over, creazione di nuovo precariato, aumento della spesa per la migrazione sanitaria extraregionale. E, per converso, l’abbassamento dei LEA ci dà la conferma di una sanità malata, che ha intrapreso la pericolosa china dell’insufficienza strutturale. Un dato su tutti: nella sola provincia di Cosenza, nel corso del 2018 sono andati in pensione circa 200 Lavoratori non medici dell’ASP. A queste fuoriuscite, non ha fatto seguito alcuna nuova assunzione. Tutto ciò ha indebolito ulteriormente il Sistema Sanitario Pubblico Regionale, poiché fondato su un minor numero di Operatori (la cui età media peraltro si innalza), i quali si devono far carico di garantire quei servizi che fino a un anno prima erano svolti da loro insieme ad altri 200 Lavoratori. Ma non sempre, purtroppo, ciò è stato possibile! I carichi di lavoro gravanti su ogni singolo Dipendente, sono fortemente aumentati, ma ciò non ha garantito più efficienza, bensì più stress psico-fisico che, oltre certi livelli, ha finito per peggiorare la qualità complessiva dei servizi offerti. Sicuramente, sta peggiorando la qualità della vita personale e professionale degli Operatori della Sanità, oberati da carichi di lavoro sempre più gravosi, da turni massacranti, da lavoro straordinario sempre più ricorrente. Se l’emergenza sanitaria calabrese la si affronta solo dal punto di vista del contenimento della spesa, al neo-Commissario Cotticelli non resterà che proseguire per l’unica strada finora percorsa, che è quella dei tagli alle spese e ai servizi. Ma gli indicatori ci raccontano tutta un’altra storia: tagliando i servizi, aumenta la spesa; riducendo gli investimenti, si abbatte la qualità (LEA). Probabilmente, è arrivato il momento di chiedere agli autori-attuatori del commissariamento sanitario regionale, ossia il Ministero della Salute, il Commissario Regionale e il Presidente della Regione Calabria, un tavolo di concertazione (e forse anche di tregua), che faccia il punto sull’emergenza sanitaria. È arrivato il momento di chiedere, e anzi pretendere, il raggiungimento di livelli qualitativi, in linea con la media nazionale. Ai Cittadini Calabresi deve pur essere riconosciuto il diritto a curarsi nella propria terra, senza dover più affrontare dolorosi e dispendiosi viaggi della speranza, che gravano sulle tasche degli stessi Calabresi e sulle casse del Sistema Sanitario Regionale. Ai Lavoratori del SSR deve pur essere riconosciuto il grande tributo pagato in termini di sacrifici personali e professionali, nel corso di questi lunghi dieci anni di commissariamento. Pertanto, è giunto il momento di chiedere ai soggetti attuatori del commissariamento, di investire nella Sanità Pubblica Calabrese sia in termini di strutture e attrezzature, sia sul Personale dipendente, restituendogli dignità e favorendo nuova occupazione. A cominciare dal precariato tuttora largamente presente, al quale va garantita pienezza di diritti; favorendo la riqualificazione del Personale e il suo adeguamento professionale; trasformando in tempo pieno i troppi rapporti di lavoro part time che tuttora convivono in un Sistema Sanitario Regionale che invece ha carenza di lavoro. E, infine, allargando le maglie per favorire nuova occupazione, necessaria se si vuole evitare di continuare a prendere dolorosamente atto dell’inesorabile declino della Sanità Pubblica Calabrese.
Vincenzo Casciaro – Segretario Generale FP CGIL Comprensorio Pollino-Sibaritide-Tirreno