“La nostra proposta di emendamento alla Legge di stabilità sulla vicenda degli Lsu-Lpu – hanno ribadito i sindacati – è stata presentata in forma scritta al Prefetto e rivendica la stabilizzazione dei 4.500 lavoratori che da vent’anni lavorano negli enti locali.

Il Prefetto si è reso disponibile a trasferire ai dipartimenti della Funzione pubblica, alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Ministro dell’Interno quanto da noi sottoscritto”. “Abbiamo confermato – hanno sottolineato i sindacalisti – che su questa vicenda non intendiamo fare un passo indietro, perché riguarda il più grande piano occupazionale della Calabria, il cui percorso è arrivato ormai al 90% dopo vent’anni di lavoro che queste persone hanno svolto nei comuni. Quindi laddove non dovessero arrivare risposte soddisfacenti a quelle che sono le nostre richieste continueremo con la mobilitazione e il blocco dei servizi all’interno dei Comuni, compresa la possibilità di manifestare a Roma”. I rappresentanti sindacali hanno lamentato anche l’assenza dei parlamentari calabresi. “Siamo sbigottiti – hanno detto – dal fatto che i parlamentari calabresi, eccetto qualcuno, non abbiano partecipato alla manifestazione, trattandosi di un problema che riguarda la Calabria. Proprio a loro, sia di destra che di sinistra, chiediamo di mettere da parte il linguaggio della politica e di intervenire su un fatto, che se non dovesse risolversi con la stabilizzazione, deve essere considerato di straordinaria drammaticità, perché si butta nella spazzatura un percorso lungo vent’anni, depauperando un percorso che lo stesso Stato aveva fatto nei confronti di questi lavoratori”. “Oggi – hanno sottolineato i sindacalisti – siamo in piazza per incontrare il Prefetto e chiedere di convocare il presidente della Regione, quello dell’Anci e i parlamentari calabresi, ai quali chiederemo di sostenere il nostro emendamento fatto presentare alle camere”. Il motivo della protesta è la convenzione firmata tra Regione e Governo che prevede 21 milioni per le stabilizzazioni, senza deroga ai Comuni. “Con quella cifra – dicono i sindacati – potranno essere stabilizzate 300 persone. Non viene data la possibilità a chi non viene stabilizzato di continuare a lavorare e soprattutto senza le deroghe non si dà la possibilità di stabilizzare tutti”. “Chiediamo – sostengono i sindacalisti – che dal primo gennaio queste persone vengano stabilizzate attraverso la storicizzazione dei 50 milioni che il Governo centrale ha dato in questi quattro anni alla Calabria, dei 38 milioni che la Regione mette a disposizione per la loro contrattualizzazione e le deroghe che danno la possibilità ai Comuni di stabilizzare in maniera definitiva queste persone”. L’incontro è stato richiesto da Cgil nidil Cislfelsa Uil temp della Calabria. «Il sindacato chiede con forza che non sia interrotto il percorso di stabilizzazione dei lavoratori, iniziato nel 2013 con la contrattualizzazione. Quanto fatto non può essere disperso – dichiara Gianvincenzo Benito petrassi segr naz Uil temp-. Per far questo abbiamo proposto alla deputazione calabrese nei giorni scorsi una bozza di emendamento alla legge finanziaria per ripristinare il finanziamento di 50 milioni statali e storicizzarlo oltre alle deroghe normative per il superamento dei vincoli assunzionali e di blocco del turn-over. Urge un tavolo tecnico alla presidenza del consiglio dei ministri per scongiurare una bomba sociale e il blocco dei servizi nei comuni. Per ottenere questo oggi quasi 2000 lavoratori si sono ritrovati a Catanzaro, ma siamo pronti a portare la protesta a Roma nel caso non ci saranno risposte adeguate». “Per i 4.500 Lsu-Lpu calabresi chiediamo al Governo, attraverso il Prefetto, l’approvazione dell’emendamento presentato dai deputati del Pd Vincenza Bruno Bossio e Antonio Viscomi per consentire il percorso di stabilizzazione, e un tavolo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Una vertenza che sembrava risolta e che rischia di riaprirsi se il nuovo Governo non approva l’emendamento per la proroga dei contratti da parte degli enti locali e il ripristino del finanziamento. Per noi dignità è il lavoro. Senza riscontri, mobilitazione a Roma”. Lo afferma, in una nota, Angelo Sposato, segretario generale della Cgil Calabria.

 

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