I bambini mai nati, se nessuno si fosse occupato della loro tumulazione, sarebbero stati gettati nei rifiuti speciali.

 Alcuni feti che erano conservati, alcuni dei quali anche da anni, nel reparto di Anatomia patologica dell’ospedale di Rossano, sono stati raccolti in un’unica bara bianca e sepolti nel cimitero del centro dell’alto Jonio cosentino. L’iniziativa é il frutto della sinergia tra il cappellano dell’ospedale, don Antonio Martello, responsabile della Pastorale diocesana della salute, e il direttore di Anatomia patologica, Francesco Pontieri. La sepoltura dei feti, destinati altrimenti a finire tra i “rifiuti speciali”, é stata resa possibile anche dalla collaborazione del Comune, che ha messo a disposizione l’area in cui sono stati sistemati i feti; dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, che ha concesso il nulla osta, e di una società di pompe funebri che ha messo a disposizione gratuitamente la bara bianca ed i servizi funerari. Il rito funebre per la sepoltura dei feti é stato officiato dall’Arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Giuseppe Satriano, secondo il quale “il significato dell’iniziativa é quello di fare prevalere la logica della vita contro quella della morte. Un piccolo gesto – ha aggiunto il presule – per rimarcare la grandezza della dignità e la bellezza della vita umana. Oggi anche questi bambini vengono restituiti alla pietà umana e cristiana in un luogo in cui ricordarli perché non siano più uno scarto e possano continuare a vivere nel ricordo e nelle preghiere”. La tumulazione è avvenuta nell’area del cimitero conosciuta come il “campo dei piccoli”, in cui sono sepolti i resti mortali di bambini nati poveri, orfani o abbandonati.

 

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