Alle ore 16,30 di venerdì 14 scorso, nei locali della centrale elettrica di Insiti si sono riuniti i proprietari della contrada Ogliastretti, il Presidente del Consorzio di Bonifica, dr. Marsio Blaiotta, il presidente della Coldiretti Pietro Molinaro, la senatrice Rosa Silvana Abate e molti produttori.
Tema dell’incontro come risolvere il problema idrico del torrente Cino, l’essiccamento dei pozzi già verificato e quindi preoccupazione degli imprenditori agrumicoli. Dalla discussione piuttosto accesa Il Consorzio, con difesa anche di Molinaro della Coldiretti, ha escluso qualsiasi motivazione dovuta alla intubazione dell’acqua a monte del torrente e che la centrale, per mancanza di ulteriore quantità di acqua, produce meno energia elettrica. Il fenomeno è dovuto alla scarsa pioggia. Opposto a tale tesi i presenti agrumicoltori che hanno sostenuto come nel passato(2013), anche in estate, priva di piogge, il fenomeno non si verificava. Le sorgenti a monte, incapsulate nei tubi, non scendono più lungo il torrente per cui non vi è infiltrazione e alimentazione. Si è discusso sulla opportunità di chiudere la centrale per verificare la tesi dei produttori. Il Consorzio e Molinaro della Coldiretti hanno sostenuto la non causale dovuta all’opera della centrale costruita non dal Consorzio ma dalla Regione Calabria. La verifica, poi, deve essere fatta da funzionari tecnici dell’Ente regionale. Intanto pare che la Regione abbia rilasciato alcuni documenti in data recente, se vero qualcosa non funziona per cui sarebbe il caso di un intervento della Procura di Castrovillari per fare luce su tale problema che è di una dimensione immensa. Anche la senatrice Abate vuole sapere fatti concreti e da responsabili regionali in quanto il problema è serio ed urgente anche perchè è in pericolo la produzione più importante della zona coltivata ad agrumi nella Sibaritide e nella città Corigliano-Rossano. Il Comitato è in possesso di tutta la documentazione del 2013 attraverso la quale si può evincere la preoccupazione dei proprietari e del Comitato, firmando , all’epoca 2013, un documento inviato ai Responsabili provinciali, regionali, prefettura, Procura Repubblica, Coldiretti e altri. Naturalmente nessuno segno risolutivo da parte di tutti.
Antonio Benvenuto